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giovedì 25 Aprile 2024
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    Rapina alle Poste di San Polo in Chianti: la cronaca di una mattinata terribile

    L'agguato, gli spari, l'arresto di uno dei rapinatori. Le parole di chi era nell'ufficio e di chi li ha inseguiti

    SAN POLO (GREVE IN CHIANTI) – Mentre la tensione si scioglie (ma solo un po') iniziamo a ricostruire i dettagli dell'incredibile rapina della mattina di venerdì 1 aprile, messa a segno nell’ufficio postale di San Polo in Chianti.

     

    Gli stessi rapinatori del 15 febbraio?

     

    Due rapinatori attendono all’interno della macchina (una Ford Fiesta risultata poi intestata a una donna del 1938, nata in Germania) parcheggiata a pochi metri dall’ufficio postale l’arrivo del furgone delle Poste che riforniva l’ufficio di soldi. E' il primo del mese, giorno di pensioni.

     

    Quando questo riparte, i due attraversano la strada entrando all’interno, calandosi sul volto dei passamontagna. Dai primi riscontri sembra quasi certo che si tratti degli stessi che avevano rapinato l'ufficio lo scorso 15 febbraio.

     

    Alla scena assiste un signore di passaggio, stranito dalla cosa, tanto che entra all’interno dell’edicola dicendo alla titolare di chiamare i carabinieri, in quanto c’è una rapina in corso all’interno della Posta.

     

    In un primo momento la signora esclama: "Ecco lo scherzo del 1 aprile". Ma immediatamente dal sorriso passa alla preoccupazione, componendo immediatamente il 112.

     

    Il testimone dentro l'ufficio postale

     

    Intanto all'interno dell'ufficio la rapina va in porto: "Sono entrato nella Posta incrociando il porta valori, che poi è andato via – sono le parole di uno dei testimoni – Ho chiesto chi fosse l'ultimo,e mi ha risposto una pensionata. Sono rimasto lì, aprendo il giornale. Poi la porta si è aperta…".

     

    "Ho fatto per voltarmi – continua l'incredibile racconto – per dire che ero io l'ultimo, ma non ho fatto in tempo. Ho visto un passamontagna e un "ferro" baluginare in mano, in basso. E dietro un altro passamontagna.Il primo bandito irrompe, gli cade la pistola, la riprende e chiede di dargli tutti i soldi".

     

    "La cassiera – continua – arraffa un paio di mazzette, lui dice che c'è altro, le risponde di no. Scappano, intanto qualcuno li insulta, grida vigliacchi, altri piangono. Mi precipito dietro, vedo che scappano a piedi verso la viuzza dove si mettono le auto, davanti a dove una volta si comprava il latte".

     

    Attimi concitatissimi, per un racconto che sembra sbucare da un incubo:"Vorrei inseguirli per vedere dove hanno l'auto ma perdo tempo a chiamare i carabinieri che mi chiedono spiegazioni. Intanto i banditi corrono, si sentono sparare dei colpi…".

     

    L'inseguimento di un cittadino di San Polo

     

    Nel frattempo, appunto, i rapinatori sono usciti. E qui entra in scena un altro coraggioso abitante di San Polo, Leonardo, che ha notato i due uomini incappucciati, che stavano cercando di entrare nell’auto per fuggire.

     

    Un coraggioso abitante in una mattina in cui l'intera frazione ha deciso di dire basta, di ribellarsi, con una reazione istintiva e poi aiutndo al massimo le forze dell'ordine.

     

    "Gli ero quasi addosso – racconta al Gazzettino del Chianti – tanto che hanno capito le mie intenzioni di bloccarli. Al che sono fuggiti a piedi, prendendo un vicolo senza sfondo. Uno di loro ha sparato un colpo con una pistola, non so se sia stata vera oppure si trattava di una scacciacani (pare proprio di sì, n.d.r.), tanto che mi sono buttato a terra sui gradini di una casa restando per qualche attimo".

     

    Ma non si dà  per vinto Leonardo: "Ho continuato a rincorrerli. Arrivati davanti alla rete l’hanno scavalcata, salendo sull’albero per poi saltare sul tetto che sbuca alla casa del popolo. A quel punto, conoscendo l’ambiente, sono tornato indietro cercando di aggirarli. Tanto che quando sono arrivato alla pista della casa del popolo, uno dei rapinatori stava aiutando l’altro in difficoltà  nella fuga, mi sono così buttato per prenderne uno, ma è riuscito a sfuggirmi".

     

    Lo sparo davanti alla scuola

     

    L'incredibile inseguimento continua: "Sono arrivati alle scuole elementari dove c’erano i bambini che stavano entrando nella scuola. Qui un altro sparo con la pistola, al che ho gridato alle persone di buttarsi a terra e nascondersi dietro le macchine. A quel punto uno ha saltato il fosso, ed è entrato nel fiume scappando nel bosco".

     

    "Sono tornato indietro per cercare di prendere quello meno agile – dice ancora – ma ormai anche lui aveva fatto perdere le tracce. Poi sono arrivati i carabinieri".

     

    Nella frazione ormai è il caos totale. Sempre l’edicolante, scesa in strada, ferma una guardia giurata che stava transitando in macchina. La guardia, dopo aver notato uno dei rapinatori, gli intima di fermarsi sparando un colpo in aria, ma inutilmente.

     

    Tutte le pattuglie dei carabinieri, sia di Figline Valdarno che dei comuni del Chianti, precipitatesi sul posto, iniziano la caccia agli uomini, comandate dal capitano della Compagni di Figline Luca Mercadante.

     

    L'arresto di uno dei due rapinatori

     

    Arrivano anche i cinofili: uno di questi cani, un pastore tedesco di nome Grimm, fiuta una traccia, portando i militari dritti ad uno dei rapinatori, che attraverso il bosco e la campagna è riuscito ad arrivare fino a Strada in Chianti.

     

    Ma ormai per lui non c'è nulla da fare, viene individuato e fermato da una pattuglia mentre si trova a una pensilina in attesa del passaggio del pullman. Quando il brigadiere dei carabinieri fermato, non fa resistenza.

     

    Da Strada in Chianti viene  così accompagnato di nuovo a San Polo per fare una comparazione con alcuni testimoni.

     

    Per il momento è in stato di fermo mentre l’altro è ancora latitante. Inutile nascondere la soddisfazione da parte dei residenti per l’operazione svolta dagli uomini dell’Arma. Intanto la scientifica lavora sull'auto: la volontà di tutti è di mettere le manette anche al secondo.

    di Antonio Taddei, Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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