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sabato 20 Aprile 2024
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    La preoccupazione dei sindacati. Lippi: “Anticipare gli ammortizzatori sociali”

    La data dell'inizio della cassa integrazione a zero ore per i 125 dipendenti del cementificio Sacci di Testi è fissata per il 19 novembre. Il giorno dopo le rappresentanze sindacali saranno in Regione per parlare con l'assessore Gianfranco Simoncini di questo caso, ma più in generale delle gravi difficoltà in cui si trova tutto il settore del cemento, in provincia di Firenze e in Toscana.

     

    “La preoccupazione è forte – spiega Alessandro Lippi della Fillea Cgil – perché i lavori sono fermi ovunque, ci sono opere anche già finanziate, fuori dalle strozzature del patto di stabilità degli enti locali, ma comunque bloccate da mesi. E' ferma tutta l'edilizia e i settori ad essa legati sono in grave sofferenza. Non si investe in edilizia pubblica, scolastica, immobili tutti i cantieri. Porteremo in Regione il nostro grido dall'allarme, anche per parlare di formazione e riqualificazione”.

     

    Lunedì 5 novembre intanto si è riunita in Provincia, di fronte all'assessore al lavoro Elisa Simoni, l'unità di crisi, c'erano i sindaci di Greve in Chianti Alberto Bencistà e di San Casciano Massimiliano Pescini, insieme alle Rsu e alle rappresentanze sindacali, si sono chiariti i dettagli della situazione, si è parlato delle eventuali iniziative che le istituzioni possono portare avanti. La proprietà ha avuto un incontro in settimana con i sindacati per discutere di come gestire la “rotazione”: un piccolo presidio di una decina di lavoratori, a turno, resterà a tenere aperto lo stabilimento.

     

    “Non c'è affatto l'intenzione di abbandonare l'impianto di Testi – dice Lippi – quattro anni fa la proprietà ha investito qui più di 25 milioni di euro, vogliono restare sul territorio. Le difficoltà del gruppo non dipendono da scelte della proprietà. Qui come in tante altre piccole e medie aziende del territorio l'imprenditoria ha un comportamento responsabile, prima di licenziare i lavoratori c'è chi si indebita, ma è la situazione economica e finanziaria ad essere molto pensante".

     

    "La Sacci – conclude – spera in una ripresa delle attività a partire da febbraio, il che significherebbe il ritorno sul posto di lavoro di una parte dei lavoratori. La cassa integrazione per crisi è stata richiesta per un anno”.

     

    Nel frattempo l'altra iniziativa messa in campo dalle sigle sindacali è attivare con le banche una convenzione per avere un anticipo dei soldi degli ammortizzatori sociali, “perché c'è il rischio che i dipendenti restino senza vedere uno stipendio per dei mesi”.

    di Lisa Baracchi

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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