Da ormai tre mesi le preghiere della comunità islamica grevigiana vengono regolarmente pronunciate nella sala di culto e preghiera allestita in pieno centro storico, a Greve in Chianti. E’ quindi possibile tracciare un primo bilancio della sua attività: a tirare le somme sono il sindaco Alberto Bencistà e Khalid Maarouf, presidente dell’Associazione Culturale Islamica Grevigiana (che durante l’Expo del Chianti Classico 2012 è stato insignito dell’onorificenza di “Cittadino Emerito”).
Si ritrovano una domenica mattina all’interno della sala di preghiera, che si anima per cinque-sei volte al giorno: per quella domenica sono previste preghiere alle 6.16, 7.42, 12.16, 14.22, 16.43 e 18.06. Tolte le scarpe, sindaco e presidente si accomodano sui tappeti.
“L’esigenza di un luogo come questo – spiega Maarouf – c’era da sempre. Vi si riunisce circa una ventina di persone per 5-6 preghiere: chiaramente dipende molto anche dagli impegni di lavoro. Lo spazio è comunque molto vivo: ci ritroviamo, parliamo dei nostri problemi, cerchiamo di risolverli”.
La maggior parte della comunità è impiegata nel settore agricolo, e sta risentendo in maniera molto pesante della crisi economica: “Questo spazio – sottolinea Maarouf – serve a dare anche aiuto e conforto. Del resto la nostra è una comunità fatta di famiglie, di uomini, donne e bambini. Ci conoscono tutti a Greve in Chianti, alcuni di noi si sono anche sposati con donne italiane”.
Si respira un’aria molto tranquilla nella sala di culto: le preghiere sono di pochi minuti, guidate a turno da tre-quattro persone che leggono il Corano.
“Sono orgoglioso – evidenzia il sindaco Bencistà – del comportamento e dell’operato dei rappresentanti della comunità islamica grevigiana. Che hanno dato la dimostrazione concreta ed esemplare di una corretta integrazione nella nostra realtà. Tutto questo è di buon auspicio per un futuro ancora migliore”.
di Redazione
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