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venerdì 29 Marzo 2024
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    Stefano Mancuso, il grande scienziato presenta il suo primo libro di narrativa in biblioteca comunale a Greve

    L'iniziativa, in programma sabato 11 marzo alle ore 11, rientra nel quadro degli incontri con gli autori, ideato e organizzato dal Comune

    GREVE IN CHIANTI – La biblioteca comunale di Greve in Chianti si fa ancora più “green”.

    L’illustre botanico Stefano Mancuso, che invita a riflettere sul rapporto tra uomo e natura, a progettare città verdi, ispirate alla vita, è l’ospite d’eccezione della ricca stagione di incontri letterari e culturali, ideata e promossa dal Comune in occasione del decennale della biblioteca “Carlo e Massimo Baldini” che ricorrerà quest’anno.

    Alla sua prima esperienza letteraria nella forma narrativa, il neurobiologo vegetale, nonché scienziato di fama mondiale che studia l’intelligenza delle piante e divulga l’importanza, la bellezza e la straordinarietà del mondo vegetale, sarà a Greve in Chianti sabato 11 marzo alle ore 11 tra gli scaffali della biblioteca comunale per presentare il suo libro di narrativa “La tribù degli alberi”. Ad introdurre l’evento sarà il vicesindaco Giulio Saturnini.

    “È un doppio onore per noi – dice Saturnini – in uno spazio culturale costruito ad hoc, accogliere lo scienziato e lo scrittore, il professor Mancuso, tra i più accreditati studiosi del comportamento delle piante”.

    “Presenterà nella nostra biblioteca – prosegue Saturnini – il suo libro nel genere del romanzo che racconta una storia per tutte le età con un messaggio universale ed un appello collettivo, che è quello di impegnarsi, a tutti i livelli, a sostenere la vita degli alberi, caratterizzati da un sistema sociale, dotati di peculiarità, passioni, vita emozionale”.

    “Il volume – conclude il vicesindaco – racconta in modo magistrale le tante personalità del regno vegetale con l’obiettivo di trasmettere la necessità di prendercene cura in maniera concreta ed effettiva perché da esse dipende il nostro futuro”.

    C’è una voce che sale dal bosco: è quella di un vecchio albero che vive lí da sempre, e adesso vuole dire la sua. Perché anche le piante hanno una personalità, delle passioni, ciascuna ha un proprio carattere. Cercano sottoterra per guardare il cielo. Si studiano, si somigliano, si aiutano.

    E se chi dice “io” avesse centinaia, forse migliaia di anni? Intorno a Laurin, nei secoli, si è svolta la storia di una intera comunità, e lui ora – con le radici ben salde nel terreno e la chioma ancora svettante nonostante l’età – ne ripercorre le vicende, le incomprensioni, le feste, i dubbi e le promesse.

    Le piante si organizzano in clan: c’è quello dei Cronaca, seri e coscienziosi, imbattibili nel raccogliere informazioni.

    Ci sono i Terranegra, i piú numerosi, originali e colorati, diversissimi tra loro. I temibili Gurra, alti e imponenti, sono taciturni (anche se al tramonto è facile sentirli cantare).

    I Guizza sciolgono i nodi delle scelte, pesano le decisioni e studiano i tramonti – mentre i Dorsoduro, instancabili scienziati, sono addirittura in grado di manipolare la percezione della realtà.

    Nella tribú degli alberi nascono amicizie speciali e legami indissolubili, qualcuno deluderà i compagni e qualcun altro li salverà.

    Una cosa li accomuna però: possono scegliere, e costruire un giorno dopo l’altro – se solo glielo permettiamo – il futuro del mondo in cui tutti abitiamo.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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