GREVE IN CHIANTI – Una serata di risate e riflessione, quella del 29 ottobre al Cinema Teatro Boito di Greve in Chianti, organizzata dall’associazione culturale Tiravento.
L’iniziativa si è presentata come un’opportunità per discutere sul tema dell’accoglienza, con particolare riferimento alle esperienze concrete di chi quotidianamente si impegna per la corretta divulgazione di notizie e informazioni riguardanti il tema, e anche di chi, sempre quotidianamente, offre il proprio aiuto nelle operazioni di salvataggio.
“La serata rientra – spiega Monica Toniazzi di Tiravento – in una serie di appuntamenti che l’associazione ha organizzato negli ultimi mesi sul tema dell’accoglienza. L’idea è stata quella di aprire uno spazio che superasse il linguaggio superficiale, spesso anche aggressivo, che corre sui social e non solo, e si creassero invece occasioni per informarsi meglio, ascoltarsi anziché insultarsi, e confrontarsi su un tema che come sappiamo è complesso e non può essere banalizzato”.
A dare avvio alla serata è stata la proiezione del film documentario “Il Volo” di Wim Wenders, un cortometraggio con Luca Zingaretti, Ben Gazzara, Giancarlo Giannini, che spiega, attraverso gli occhi del regista tedesco, il modello di accoglienza dei migranti sperimentato a Riace.
In seguito, è stata presentata Salvezza, la graphic novel realizzata da Marco Rizzo, giornalista e fumettista, e Lelio Bonaccorso, fumettista e illustratore. I due autori hanno riportato all’interno del loro libro le immagini, le parole e i colori della loro esperienza a bordo della nave Aquarius.
Entrambi hanno preso parte al dibattito centrale della serata, coordinato dal giornalista di Controradio Raffaele Palumbo, a proposito delle fake news che spesso vengono diffuse riguardo al tema dell’immigrazione e delle attività delle ONG.
“Quando siamo partiti con l’Aquarius – spiega Bonaccorso – immaginavamo che non avremmo incontrato una situazione piacevole, ed è quello che tutti penseremmo guardando alle immagini in televisione. Quello che poi però abbiamo visto è stato sicuramente peggiore di quello che ci raccontano. Ci siamo accorti che “dall’altra parte del muro” le cose sono molto diverse. C’è un filtro, una censura di quello che veramente avviene, di quanta gente muore, in ogni momento, anche mentre noi stiamo parlando, e nel più totale silenzio”.
“Con il libro, che è nato da una mia idea quasi casuale – spiega invece Rizzo – abbiamo cercato di ricostruire il viaggio in mare che questi uomini affrontano, cioè l’ultima parte dello strazio che sopportano, ma anche tutti quegli aspetti di cui non sappiamo niente: le violenze, gli stupri, l’attraversamento della frontiera meridionale della Libia e del deserto, i loro percorsi personali e le difficoltà legate a trovare i mezzi, economici e non, per raggiungere le coste della Libia”.
Rizzo è entrato in contatto con Tiravento l’estate scorsa, durante un campo di Libera a Favignana a cui alcuni compaesani hanno partecipato con il Presidio di Greve.
Da lì è nata l’idea di invitarlo, coinvolgendo anche altri ospiti. Tra di loro infatti, era presente anche Alessandro Porro, soccorritore di Sos Mediterranée.
“Negli ultimi tempi – racconta Porro – ho passato diversi mesi a bordo dell’Aquarius. Ho partecipato a quattro missioni e vissuto esperienze raccapriccianti. Ma ciò che più è stato assurdo sperimentare è il carattere criminalizzato delle ONG, che ci impediscono di fare soccorso in mare raccontando di noi cose totalmente infondate”.
La serata si è poi conclusa con l’intervento di un ospite speciale: Paolo Hendel. Il comico ha spinto la platea gremita del Boito a riflettere sul tema, con ironia e provocazione, ma senza offendere.
Ad assistere allo spettacolo anche il sindaco Paolo Sottani, la consigliera regionale Serena Spinelli, molti spettatori provenienti da altri comuni e addirittura da Firenze e tantissimi giovani, tra cui i ragazzi della scuola media “Giovanni da Verrazzano”.
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