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giovedì 28 Marzo 2024
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    Annalisa Pacini, una tesi di laurea sul Museo della Festa dell’Uva di Impruneta

    "Si basa sull’idea che la Festa dell’Uva sia diventata per Impruneta un vero e proprio patrimonio, in quanto è una delle poche occasioni che ha il paese per auto-rappresentarsi"

    IMPRUNETA – Una tesi di laurea del tutto inedita quella discussa dall’imprunetina Annalisa Pacini lo scorso giovedì 10 dicembre.

    Annalisa infatti per la sua tesi laurea ha scelto di parlare della Festa dell’Uva, in particolare del suo Museo, aperto da pochi mesi.

    “Mi sono laureata in Storia e Tutela dei beni archeologici, artistici, archivistici e librari, nello specifico in antropologia del patrimonio culturale” ci racconta Annalisa.

    “Inizialmente – aggiunge – la tesi verteva sulla Festa dell’Uva in generale. Poi, con lo scoppio della pandemia da Covid-19 e l’apertura del Museo, abbiamo deciso, insieme alla mia relatrice Emanuela Rossi (che ringrazio molto) di concentrarci solo sul Museo”.

    “La tesi – racconta – si basa sull’idea che la Festa dell’Uva sia diventata per Impruneta un vero e proprio patrimonio, in quanto è una delle poche occasioni che ha il paese per auto-rappresentarsi. In letteratura si parla sempre di più di musealizzare il patrimonio intangibile come le feste, e quindi la tesi ci è sembrata molto attuale”.

    L’inaugurazione del Museo della Festa dell’Uva di Impruneta

    “E’ divisa in tre capitoli – prosegue – Nel primo ho parlato della storia della Festa dell’Uva e in questo l’aiuto di Luca Gasparri, a cui ho dedicato il capitolo, e della sua collezione di oggetti della Festa è stato fondamentale”.

    “Nel secondo capitolo invece – continua nel suo racconto – mi sono concentrata su “come si crea” la Festa dell’Uva, come si fa”. Un argomento per tutti gli imprunetini noto, ma non a chi la Festa non la conosce”.

    “Infine – riprende – nell’ultimo capitolo ho indagato la creazione dell’archivio digitale, un lavoro in corso che fa parte del progetto del museo. È molto bello perché si tratta di un progetto collaborativo e permette a tutti di partecipare. Per questo capitolo Andrea Vignali ed il suo archivio fotografico sono stati preziosi”.

    “Tengo inoltre a ringraziare Riccardo Lazzerini – specifica – presidente dell’Ente Festa dell’Uva, che mi ha sempre supportato in questo progetto e mi ha aperto le porte del Museo ogni volta che ho avuto bisogno”.

    Lazzerini che, allo stesso tempo, si dice “grato e orgoglioso che il museo, al quale abbiamo lavorato in tantissimi e con grande passione, sia stato l’oggetto di questa tesi di laurea. Che lo rende ancor di più unico”.

    “La difficoltà maggiore – ammette – è stata reperire il materiale, a causa delle restrizioni dovute al Covid-19. Nelle biblioteche è richiesta la prenotazione, è stato difficile anche spostarsi per reperire i testi, tutti i ricevimenti con la relatrice sono stati fatti online…”.

    “Inizialmente – conclude – ci era stata data la possibilità di scegliere se discutere la tesi a distanza oppure in presenza, ed io avevo optato per quest’ultima. Tuttavia, con l’aggravarsi della situazione, la discussione in presenza non era più un’opzione. Anche la discussione è stata fatta online: è stato sicuramente diverso da come me lo ero sempre immaginato, ma è stato comunque molto emozionante”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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