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lunedì 21 Aprile 2025
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    “Punto Insieme”: apre anche a Impruneta lo sportello per la non autosufficienza

    Si tratta di un servizio rivolto alle persone anziane non autosufficienti e ai loro familiari: come funziona

    IMPRUNETA – A partire da martedì 4 febbraioverrà aperto anche presso il palazzo comunale di Impruneta, in piazza Buondelmonti 41, al primo piano, lo sportello del Punto Insieme, con orario 9-11.30.

     

    Si tratta di un servizio rivolto alle persone anziane non autosufficienti e ai loro familiari, Punto Unico di Accesso (PUA).

     

    Il Punto Insieme a Impruneta si aggiunge a quello già attivo presso gli uffici comunali di Tavarnuzze, al primo piano, aperto nei i seguenti orari: mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 17 e venerdì mattina dalle 8.30 alle 11.

     

    Il servizio è finanziato dalla Regione Toscana e gestito con l’obiettivo primario di fornire nuovi strumenti per la gestione della non autosufficienza agli utenti e alle loro famiglie, garantendo la totale integrazione dei servizi sanitari e sociali.

     

    La non autosufficienza, infatti, rappresenta un’emergenza sempre più presente anche in Toscana, come dimostrano anche i dati raccolti dall’Agenzia regionale della Sanità (Ars), con un tasso crescente di persone non autosufficienti fra gli ultrasessantacinquenni.

     

    Il Punto Insieme di Impruneta sarà quindi un’altra porta di accesso a un sistema integrato di servizi sociosanitari che garantisce certezze sui tempi, sulla quantità e sulla qualità delle prestazioni e dei servizi assistenziali, tenendo conto delle condizioni fisiche, cognitive e comportamentali della persona non autosufficiente, ma anche della situazione familiare, sociale e ambientale.

     

    “La promessa fatta a fine 2019 – dice l'assessore ai servizi sociali Laura Cioni – diventa concreta e reale. Sono molto contenta di comunicare che dal prossimo mese verrà aperto uno sportello del Punto Insieme anche nel capoluogo di Impruneta oltre a quello già attivo su Tavarnuzze. Con l’ampliamento di questo servizio si vuole andare incontro alle esigenze delle persone non autosufficienti, e soprattutto dei loro familiari".

     

    "Quando si arriva a non poter più accudire il proprio caro come si deve – conclude Cioni – c’è bisogno di un supporto socio-sanitario e umano. La persona che si rivolge allo sportello potrà trovare infatti un sostegno mediante l’individuazione di un percorso che l’accompagnerà a trovare soluzioni adeguate al proprio caso. Portare l’attivazione di questo sportello più vicino ai cittadini vuol essere un modo per farli sentire meno soli nel passaggio più delicato e difficile verso l’accettazione alla non autosufficienza”.

     

    COME FUNZIONA IL SERVIZIO

     

    Chi può rivolgersi al Punto Insieme

     

    La persona anziana non autosufficiente o i suoi familiari, dopo averne parlato con il medico curante. Ma può farlo anche un conoscente o un operatore del volontariato.

     

    Perché rivolgersi al Punto Insieme

     

    Per segnalare un bisogno rilevante di assistenza di una persona considerata non autosufficiente, anziana e non.

     

    Cosa fa il Punto Insieme

     

    L'operatore allo sportello consegna una scheda di segnalazione ed aiuterà a compilarla. Dovranno essere forniti tutti i dettagli circa lo stato di salute della persona anziana per la quale viene richiesta assistenza.

     

    Una equipe di operatori qualificati provvederà ad effettuare una valutazione attenta di ciascun singolo caso e a definire il progetto personalizzato, ovvero il pacchetto di prestazioni ed interventi più appropriati alle condizioni di bisogno della persona non autosufficiente.

     

    Oltre al piano di prestazioni personalizzato verrà nominato un referente, la persona alla quale rivolgersi durante l'intero percorso per avere tutte le risposte del caso.

     

    La definizione del progetto personalizzato dovrà avvenire al massimo entro un mese dalla presentazione della segnalazione e dovrà essere condiviso e sottoscritto tra i familiari dell'assistito e gli operatori del distretto socio-sanitario.

    di REDAZIONE

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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