GREVE IN CHIANTI – “Quanto accaduto nel consiglio comunale di Impruneta rappresenta una ferita profonda e inaccettabile al concetto di democrazia, soprattutto in un momento in cui celebriamo i valori di libertà e giustizia in occasione delle commemorazioni della liberazione, valori sanciti dalla nostra costituzione e pagati con il sangue dei nostri avi permeanti nel comportamento civile di ogni giorno in ogni luogo”.
Anche i consiglieri del gruppo di opposizione di centrodestra a Greve in Chianti (Per il Cambiamento), Roberto Abate e Vito Andrea Cuscito, prendono la parola a proposito del caso del momento.
“Il presidente del consiglio del comune di Impruneta – aggiungono – ha scelto la via dell’arroganza e dell’autoritarismo, interrompendo il corretto svolgimento dei lavori e negando il diritto di parola a un consigliere di opposizione”.
“Questo atto inaudito – proseguono – è culminato con la disattivazione del microfono del consigliere e il suo allontanamento ordinato dal presidente stesso forzato dall’aula, orchestrato dai vigili urbani, mentre il sindaco di Impruneta, presente in aula, ha mostrato totale indifferenza a quanto stesse avvenendo”.
“La condotta del sindaco di Impruneta – accusano – che in qualità di massima autorità avrebbe dovuto garantire la sicurezza e la dignità della seduta, è stata inadeguata. Anziché ripristinare l’ordine e assicurare un ambiente di confronto democratico, ha dimostrato complicità in questa vergognosa pagina di storia locale”.
“Siamo di fronte a un abuso di potere gravissimo – incalzano Abate e Cuscito – che infrange le regole basilari della democrazia e offende la dignità delle istituzioni e delle persone elette. Il dissenso politico non si reprime con la forza ma con un confronto dialettico e costruttivo come insegnato dai padri della costituzione italiana”.
“In quanto consiglieri di opposizione del Comune di Greve in Chianti – rilanciano – esprimiamo la nostra totale e convinta solidarietà ai colleghi dell’opposizione di Impruneta e a chiunque subisca un atto illiberale simile”.
“Chiediamo che l’episodio venga stigmatizzato da tutte le forze politiche – concludono – affinché ognuno prenda le distanze da questo modo di agire. È fondamentale che le autorità competenti intervengano per garantire il rispetto del confronto democratico e prevenire il ripetersi di simili accadimenti. Non possiamo restare in silenzio di fronte a tali gesti. Chi non condanna, è complice”.
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