Si è fatto un giro nella piazza di Greve in Chianti durante la mattinata di "Svuota la soffitta", il mercato del riuso e del libero scambio itinerante nei comuni chiantigiani. Ha letto i giornali definendo quella di domenica 17 marzo "una bellissima giornata perché l'insediamento dei presidenti di Camera e Senato è un grandissimo risultato politico e culturale, di rinnovamento e individuazione di persone di alto livello. Del quale va reso onore al segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani".
Poi però secondo il sindaco di Greve in Chianti, Alberto Bencistà, la frittata assume tutto un altro aspetto e tutto un altro sapore quando dal macro si passa… al micro. E non ci va leggero nel commentare la rottura fra Pd e Sel consumatasi nei giorni scorsi a Impruneta, che ha fatto definitivamente saltare le possibilità di un'allenza di centrosinistra.
"In confronto a quel che accade a livello nazionale – esordisce Bencistà – stride fortemente la rottura imprunetina fra Pd e Sel, che giudico in modo altamente negativo. Ritengo che le motivazioni addotte siano semplicemente inaccettabili, visto che i motivi veri che hanno portato a rompere sono due: da un lato la paura, da parte del Pd, che Riccardo Lazzerini potesse davvero vincere le primarie; dall'altro la strumentalizzazione del suo voto contrario, in Provincia, al piano interprovinciale dei rifiuti".
"Se fosse vera soprattutto la seconda ipotesi – rilancia il sindaco grevigiano – è evidente che oltre a un caso-Lazzerini c'è anche un caso-Bencistà, visto che mi batto e mi sono battuto contro quel piano, contro il quale si è espresso l'intero consiglio comunale grevigiano. A conferma che la mia nota posizione favorevole all'abolizione delle Province è quanto mai fondata: perché questi enti non sono solo inutili, ma spesso anche dannosi".
"Tutto questo – continua – mentre Sel a livello regionale sposa la strategia (come abbiamo fatto anche a Greve) dei rifiuti-zero. La strada giusta è questa, non ci piove: quella della green economy e della sostenibilità ambientale a 360 gradi. Mi auguro quindi che anche il Partito democratico, a livello provinciale e regionale, sposi con coraggio questa linea, che affronti con coerenza i temi dei rifiuti, dell'acqua, dei beni comuni".
"Se invece – e qui torna a parlare dei vicini imprunetini – la reazione deve essere quella che è stata messa in campo a Impruneta, allora siamo di fronte alla conservazione di un gruppo dirigente che non ha intenzione di intavolare in nessun modo la via del cambiamento e del rinnovamento. E se è vero che a questo percorso ha partecipato il segretario metropolitano del Pd Patrizio Mecacci, allora la scelta adottata è ancor più grave".
"Si impone – dice convinto Bencistà – la necessità di un dibattito politico nell'intera area metropolitana, ma con metodi non più auto referenziali che ricalcano vecchie logiche e vecchi schemi. C'è bisogno di aria nuova, di un confronto vero con la società civile e con i cittadini. Spero che le mie parole vengano lette in questo senso".
"Per quanto mi riguarda – conclude – e per quanto concerne il consiglio comunale grevigiano e, penso, anche il Pd di Greve, la strada è tracciata e lineare: e porta a un impegno serrato a difesa del Chianti (ma anche di tante altre aree della nostra provincia). Di un territorio che non ha bisogno di iniziative non più comprensibili da un punto di vista tecnico, economico e culturale, come lo sono quelle contenute nel piano interprovinciale dei rifiuti".
di Matteo Pucci
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