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lunedì 10 Febbraio 2025
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    Lo dice il consigliere Sandro Bressi: “Speriamo che arrivino nel consiglio comunale aperto del 4 novembre”

    IMPRUNETA – "Come mai dopo la dura presa di posizione dei dipendenti comunali dello scorso 30 settembre (clicca qui per leggere l'articolo), prima della seduta consiliare, tutto tace? Com’è possibile che l’amministrazione non intenda difendersi dalle critiche rivoltegli dai suoi stessi dipendenti?".

     

    Se lo chiede il consigliere comunale, del gruppo di opposizione Il Coraggio di Cambiare, Sandro Bressi: "Dopo le elezioni dello scorso anno – ricorda – fin da subito ho sollevato a più riprese la necessità di effettuare una riorganizzazione della macchina comunale, suggerendo il coinvolgimento dei diretti interessati ma non ho ottenuto nessun risultato".

     

    "Nessun dibattito – sottolinea – è stato avviato in merito, tant’è che proprio gli stessi dipendenti che si sono visti relegati a un ruolo di semplici spettatori, hanno deciso di manifestare il proprio dissenso nella seduta consiliare dello scorso 30 settembre (in foto)".

     

    "L’amministrazione appena insediatasi nel maggio dello scorso anno – prosegue Bressi – ha prima deciso, in coerenza con quanto propagandato in campagna elettorale, di confermare le posizioni organizzative lasciando intendere di non volere ricorrere alle costose figure dirigenzial. Ma, dopo soli 6 mesi, con il favorevole alibi che certe decisioni erano state avviate dalle passate amministrazioni, sono stati ripristinati i dirigenti necessari per poter realizzare le gestioni associate con il Comune di Bagno a Ripoli".

     

    "Sorvolando sul fatto che nessun confronto politico è stato attivato in merito ad una scelta di tale importanza – rimarca Bressi – non possiamo esimerci dal rilevare che nella dotazione organica dell’ente, in contrasto con le dichiarazioni preelettorali, le figure dirigenziali non sono mai state eliminate, tant’è che la struttura del nostro Comune prevede quattro servizi che dovrebbero essere riconducibili ad altrettanti dirigenti".

     

    Per quanto riguarda la gestione associata con Bagno a Ripoli "già ad aprile avevo espresso i miei dubbi, sul metodo, sulla scelta del comune partner, sull’utilità, sul risparmio e sui benefici per i servizi offerti al cittadino anche in relazioni all’ipotesi di reintegro delle funzioni dirigenziali. Dubbi mai risolti che inevitabilmente, ed i fatti lo dimostrano, si sono trasformati in concreti problemi organizzativi".

     

    "Ci rendiamo conto – prosegue – che in un momento delicato come quello che sta attraversando il servizio pubblico, le gestioni associate dei servizi in convenzione con altri enti, possano essere una vera opportunità per realtà come la nostra, a patto che siano gestite oculatamente, avendo chiaro fin da subito da dove si parte e dove si vuole arrivare con progetti simili, onde evitare che l’intero processo possa trasformarsi in un problema più grave di quelli che doveva risolvere".

     

    "Sicuramente utile – tiene a dire – al fine di evitare di incorrere in tale imperdonabile errore, diventa la partecipazione e la condivisione, sia informando la cittadinanza che sarà quindi in grado di comprendere le scelte, sia coinvolgendo e incentivando il confronto con i propri dipendenti che potranno dare un contributo di esperienza e conoscenza indispensabile per un esito positivo dell’associazione".

     

    "Cosa potrà rispondere allora l’amministrazione alla protesta dei dipendenti? Probabilmente – azzarda – verrà proposto un riassetto strutturale dell’ente che niente ha di fantascientifico e che sicuramente si sarebbe potuto illustrare anche più celermente. Entrando nel merito, infatti, secondo me, è facile immaginare che uno dei primi passi dell’amministrazione sarà l’introduzione del nuovo dirigente a tempo indeterminato, questione che peraltro sarà affrontata in ritardo essendo una delle condizioni che la normativa prevede come propedeutiche all’incarico del dirigente a tempo determinato che invece è già in atto nella nostra amministrazione dal 1 luglio".

     

    "Al contempo – dice ancora Bressi – per razionalizzare ed adeguare la struttura alla situazione di oggi, probabilmente saranno operati dei tagli fra i responsabili d'ufficio, il cui impianto è un retaggio organizzativo risalente al 2001 e quindi non più rispondente alle esigenze attuali. Si può ipotizzare, ed è anche auspicabile che il nuovo dirigente dovrà farsi carico di tutti gli uffici (tributi, finanziario, sviluppo) che ad oggi fanno capo ad interim agli attuali dirigenti in carica che non hanno competenze specifiche su tali materie. Sarebbe infatti pazzesco immaginare di spendere soldi dei contribuenti per pagare i dirigenti mantenendo al contempo la poco efficiente condizione di interim per alcuni uffici".

     

    "Un irragionevole spreco – accusa – in tal senso, sarebbe ad esempio affidare al nuovo dirigente selezionato solo l'ambito dello sviluppo e della cultura lasciando al segretario il delicato campo delle risorse economiche, magari con la promessa di affidarlo in gestione associata ad un dirigente di Bagno a Ripoli demotivato dalla difficile situazione del nostro ente. Come sarebbe possibile, appunto, promuovere lo sviluppo e la cultura se sul fronte delle finanze non si hanno le certezze che possono venire solo da uffici solidamente organizzati?".

     

    Bressi prosegue con le sue… previsioni: "Il successivo passaggio a quello descritto probabilmente sarà attuato a seguito del collocamento a riposo di posizioni organizzative. E’ lecito immaginare che alcuni settori, attualmente riuniti sotto un unico ufficio, saranno separati e distribuiti fra il nuovo dirigente e il segretario comunale sempre con incarico provvisorio che in un futuro si potrebbe definitivamente risolvere con una soluzione che arriva da Bagno a Ripoli e che pertanto reputiamo remota".

     

    "Infine – ricorda – tutte le iniziative successive necessariamente dovranno coinvolgere il Comune di Bagno a Ripoli con il quale si dovranno attivare nuove convenzioni in materie come gare, contratti, affari legali e cultura/sviluppo, altrimenti il progetto gestioni associate si rivelerebbe politicamente fallimentare".

     

    "Pertanto – spiega –  non condividendo il comportamento e considerato il silenzio dell’amministrazione che ci appare anche irrispettoso nei confronti dei propri dipendenti che hanno espresso il loro dissenso in merito alle politiche del personale adottate dall’amministrazione, il mio gruppo consiliare ha inteso rispondere prontamente, prima incontrando una delegazione di dipendenti e poi formalizzando la richiesta di intervento dell’intero consiglio comunale richiedendo una seduta straordinaria aperta dello stesso da dedicare interamente alla problematica, invitando i dipendenti ad esprimere liberamente le loro perplessità, che si terrà il prossimo 4 novembre".

     

    "Mi auguro – conclude – che per questo Natale i dipendenti del nostro comune, abituati da tempo a mangiare carbone, possano trovare sotto l'albero un nuovo organigramma che risponda alle questioni da loro sollevate e alle reali necessità di una comunità come la nostra. Tuttavia anche in tal senso mi riservo forti dubbi poiché a tutt'oggi il nostro partner, pur potendo, non ha ancora provveduto a nominare il dirigente della gestione associata dell'ufficio sociale e scolastico".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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