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martedì 28 Marzo 2023
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    Chiedono che le medie non vengano trasferite a Tavarnuzze: “Perché chiudere un anno la Paolieri?”

    IMPRUNETA – Non mollano la presa i genitori di Impruneta che chiedono al sindaco e all'amministrazione comunale di tornare sui propri passi, annullando la decisione di spostare le scuole medie a Tavarnuzze.

     

    E distribuiscono da giorni un volantino nel quale si torna a chiedere che i lavori alla scuola elementare Paolieri di Impruneta avvengano frazionati senza dover chiudere la scuola per un anno e conseguentemente portare i 200 bambini delle medie a Tavarnuzze.

     

    E chiamano tutti a raccolta lunedì 26 maggio alle 21.30 davanti al palazzo comunale, per il secondo incontro con il sindaco Alessio Calamandrei.

     

    L'attenzione viene focalizzata su quello che definiscono il "punto cruciale della storia, che risiede nella presenza o meno d'elementi che impediscano lo svolgimento dei lavori in più parti durante più periodi estivi senza dover chiudere la scuola (Paolieri, n.d.r.) per un anno intero".

     

    Ricordano la domanda che è risuonata più volte sia durante il consiglio comunale aperto, sia durante il primo incontro con il sindaco del 19 maggio: ovvero la richiesta di spiegazioni in merito ai motivi per cui i lavori (alla Paolieri) non possono essere realizzati durante più periodi estivi senza chiudere la scuola per un anno, considerati i disagi che tale scelta comporterebbe per tutta la cittadinanza.

     

    "E una risposta chiara e diretta – dicono i genitori – è stata sempre evitata". Ricordano poi che nell'assemblea del 19 maggio sono stati menzionate "ragioni di sicurezza" che però, a loro modo di vedere, "non sono documentate da atti".

     

    Citano l'articolo del Gazzettino del Chianti sulla serata del 19 maggio (clicca qui per leggerlo tutto) in alcuni passaggi del sindaco Calamandrei.

     

    Ricordano un passaggio secondo il quale, se vi fossero ragioni procedurali, come per esempio un ricorso di un'impresa costruttrice che ha perso la gara d'appalto, allora i lavori verrebbero rimandati e i ragazzi non verrebbero spostati.

     

    "Da quest'ultima affermazione – sono convinti i genitori – possiamo concludere che le ragioni di sicurezza non sussistono; se i lavori non possono essere eseguiti la scuola rimane aperta e quindi non vi sono pericoli. Continuiamo dunque a domandarci quali siano le ragioni per le quali i lavori non possano essere realizzati in parti".

     

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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