IMPRUNETA – La definisce una "brutta e triste sensazione" quella vissuta nella sala consiliare di Impruneta durante il consiglio comunale aperto sui dipendenti comunali, che non si è svolto per la diserzione del gruppo consiliare del Partito democratico (clicca qui per leggere l'articolo).
C'era anche Francesco Bianchi (primo da destra in foto), capogruppo del M5S Impruneta, dietro lo striscione "MAGGIORANZA IN FUGA", srotolato assieme ai tre consiglieri del Coraggio di Cambiare.
"Il non presentarsi da parte del Pd – dice Bianchi – è stata una decisione e una "strategia" politica che non ho capito. Se fossi stato nell'amministrazione avrei accettato il confronto, ascoltato e risposto ove possibile e demandato quanto non rispondibile alla giunta (la trasparenza, quella vera paga) o ad altri incontri istituzionali".
"La politica deve dare gli indirizzi – dice Bianchi – deve discutere su tutti i disagi conosciuti e dare seguito alla risoluzione dei problemi anche mediante organismi amministrativi (giunta) e tecnici. Nell'occasione si parlava (o si sarebbe parlato) appunto anche dei problemi di "quei tecnici" delle persone che mettono in atto certe scelte".
"Il "mancare" verso i propri esecutori e collaboratori – accusa – non mi è sembrato un atteggiamento né rispettoso, né politicamente pagante ma "nel proprio partito" si fanno assemblee e poi si decide sulle scelte da mettere in campo".
"Non viviamo di sospetti – dice ancora – non era una trappola politica questo consiglio aperto, era un modo per ascoltare pubblicamente i dipendenti comunali. Sarebbe stato già gradito il fatto di presenziare e non rispondere ma intanto ascoltare".
"Per fare bisogna avere voglia e capacità – conclude Bianchi – ma sopratutto ascolto. Senza ascolto non si migliora, senza capire non si produce. Ma si sa, non siamo fatti tutti allo stesso modo e probabilmente non sempre si fanno le scelte giuste, non sempre siamo disposti ad aprire orecchie ed occhi".
di Redazione
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