IMPRUNETA – La notizia circolava sotto traccia da alcuni giorni, ma adesso l'ufficialità la rende davvero clamorosa.
La giunta comunale di Impruneta porta in tribunale l'Ente Festa dell’Uva per il risarcimento dell’ultima "vittima” del crollo della panchina (le altre due persone ferite erano già state saldate dall’assicurazione) in cotto invetriato, prima della sfilata del settembre 2010.
"Dopo due anni di medicazioni – aveva raccontato a quattro anni dal fatto la donna, Mirella Sarri, nel novembre 2014, al Gazzettino del Chianti – e due interventi di plastica sono guarita, ma non ho ancora risolto il problema con il Comune. Sono andata personalmente due volte in palazzo comunale a Impruneta quando c'era la vecchia amministrazione, e spero che si arrivi presto alla soluzione di una vicenda che mi ha visto soffrire a lungo".
Ma, come si evince dalla citazione, adesso l’amministrazione comunale (che paraltro fa sapere che si tratterebbe di atto dovuto) cerca di scaricare le responsabilità (o almeno una parte) del cedimento dell'arredo urbano posizionato nella "Commenda" di piazza Buondelmonti (la parte alta) sull'Ente Festa dell’Uva.
Il prossimo 14 ottobre quindi, a Festa dell'Uva (si spera, visti i problemi che le nuove normative sull'altezza dei carri stanno creando) Comune di Impruneta e Ente Festa dell’Uva saranno in tribunale per discutere di questo incidente.
Un iter iniziato con la delibera della giunta comunale guidata da Alessio Calamandrei il 10 marzo scorso, che autorizza un legale a citare l'Ente Festa dell’Uva.
Citazione pervenuta all’Ente il 18 maggio, "senza nessun avviso preventivo – dicono con amarezza – e poi raffica di avvisi di garanzie ai progettisti e responsabili della festa".
Insomma grande caos su questo incidente, che tanto scalpor creò in quesi giorni e che poteva (e doveva secondo molti) essere chiuso subito con il risarcimento di tutti i danneggiati.
Peraltro dopo l’incidente ogni anno nelle prescrizioni della commissione comunale viene richiesto all'Ente Festa dell'Uva di transennare la struttura (come si vede nella foto, relativa all'edizione 2011), ma nel 2010 non vi era nessuna prescrizione.
di Matteo Pucci
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