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venerdì 13 Settembre 2024
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    Oggi l’addio a Filippo Gabriele, il ricordo dei familiari: “Ha vissuto pochi anni, ma a un’intensità indescrivibile”

    "Se vi capiterà mai di vedere una nuvola in cielo che scorre veloce con un puntino in cima salutatela: è Filippo che surfa sulle nuvole"

    IMPRUNETA – Riceviamo da parte della famiglia di Filippo Gabriele, il 33enne imprunetino scomparso ieri, venerdì 9 febbraio, in un incidente stradale sulla superstrada Merano-Bolzano, un ricordo pieno d’amore, sincerità, autenticità.

    Lo pubblichiamo con enorme affetto nei confronti di questa famiglia, ricordando che il funerale di Filippo si svolgerà domenica 11 febbraio alle 16, nella Basilica di Santa Maria all’Impruneta.

    Esiste una parola per descrivere chi perde il coniuge ed è vedovo/a.

    Esiste una parola per chi perde i genitori ed è orfano.

    Non esiste una parola per chi perde un figlio per un motivo molto semplice: è indescrivibile.

    Ogni genitore si augura un figlio perfetto e nell’immaginarselo non lo pensa certo come Filippo: lo pensa studioso, attento, che sfugga i pericoli e che non tenga in ansia i genitori.

    Filippo non era niente di tutto ciò: di certo non era perfetto, era fuori dall’ordinario, ma era straordinario.

    Ha vissuto troppo pochi anni, ma a una intensità indescrivibile. Non esiste una parola che lo descriva: era uno spirito libero e curioso, sempre in moto e attento ai bisogni degli altri.

    Tutti quelli (e sono tantissimi) che si sono stretti attorno a lui nel momento della sua scomparsa concordano su una cosa: Filippo era profondamente buono e generoso, sempre attento ai bisogni degli altri ancor prima che li esprimessero.

    Chi ha avuto la fortuna di fare servizio con lui nei pellegrinaggi a Lourdes può testimoniare quanto fosse alta la sua attenzione per gli altri.

    Anche nella vita di tutti i giorni era capace di essere sempre pronto a venire incontro al prossimo fosse questo un amico o anche uno sconosciuto.

    Con la sua vivacità se vedeva un bisogno interveniva e ne sono testimonianza gli atti riconosciuti di coraggio nel salvare vite altrui fossero questi conoscenti o perfetti estranei.

    Certo era tutto fuorché perfetto, ma perfetto, che vuol dire finito, lo è adesso. Prima aveva sempre troppe cose da fare, troppi programmi in testa per sé e per gli altri, da poter soffermarsi sulla perfezione.

    Ora vogliamo pensarlo finalmente libero e felice lassù contornato da persone, familiari e non, che l’hanno amato e a cui ha dato il suo amore.

    Se vi capiterà mai di vedere una nuvola in cielo che scorre veloce con un puntino in cima salutatela: è Filippo che surfa sulle nuvole.

    Un abbraccio caro Cili da Babbo, Mamma, Maria, Marco, Ofelia e Marie

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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