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sabato 27 Aprile 2024
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    La famiglia Calò-Spizzichino, deportata ad Auschwitz e sterminata: senza memoria

    Vivevano al Ferrone, dove alcuni cittadini hanno affisso un foglio su quella che era la loro casa. Il Gazzettino raccontò la loro storia

    FERRONE (IMPRUNETA) – "L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa"

     

    E' una frase di Liliana Segre, scritta in fondo a un foglio A4, protetto da una pellicola trasparente, con otto nomi, la data di nascita e il loro destino.

     

    Chiamato deportazione e morte: di alcuni, lo si sa, ad Auschwitz. Di altri in luogo ignoto.

     

     

    Un foglio appeso per rimarcare, probabilmente, la mancanza di ricordi ufficiali di quanto accadde qui al Ferrone. Per una memoria carente. 

     

    "Da questa abitazione – si legge – il 24 gennaio 1944 furono arrestati dai fascisti…".

     

    Memoria, quella di quanto accadde alla famiglia Calò-Spizzichino che Il Gazzettino del Chianti ha cercato di onorare in questi anni.

     

    Anche con l'articolo che potete leggere qui sotto.

     

    # Al Ferrone, dove sette ebrei vennero deportati ad Auschwitz

    di REDAZIONE

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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