IMPRUNETA – Esattamente dopo una settimana dal furto avvenuto in via Vanni ad Impruneta, giovedì 8 dicembre un’altra abitazione è stata completamente svaligiata dai ladri in via della Libertà.
“Al momento del furto in casa non c’era nessuno, eravamo andati all’ospedale a Ponte a Niccheri a trovare mia suocera, ricoverata da quasi venti giorni" ci racconta Roberta, la proprietaria.
“Erano circa le 17.30 – continua il racconto – quando mia cognata, che abita nell’appartamento sotto di noi, esce di casa per venirci a dare il cambio: il tempo di arrivare a casa e fermarci a casa di nostra figlia per un saluto veloce, che ci avevano svaligiato casa.”
Infatti in meno di 45 minuti, dalle 17.30 alle 18.15, ora in cui i proprietari allarmati sono arrivati a casa, i ladri hanno potuto agire indisturbati. Finché una vicina di casa si è insospettita di un uomo alla finestra e ha dato l’allarme, avvisando prima i carabinieri, poi i proprietari.
“Appena siamo arrivati a casa non siamo potuti nemmeno entrare, poiché si erano chiusi con il paletto da dentro – spiega – ma quando siamo entrati, l’inferno: tutti i cassetti e armadi aperti, tutto per terra. Hanno avuto perfino il tempo di smurare la cassaforte.”
“La refurtiva, non ho paura di dirlo, l’abbiamo stimata di circa 40.000 euro: il lavoro di una vita e i risparmi di una vita” dice commuovendosi.
I carabinieri, non appena arrivati, si sono dati all’inseguimento della macchina con i banditi, riuscendo a prendere il numero di targa: purtroppo la macchina è poi risultata rubata e le loro tracce sono state perse.
Chiara la dinamica del furto: “Erano in tre: uno stava in macchina, gli altri due svaligiavano la nostra casa. Si sono arrampicati partendo dalla terrazza di mia cognata, situata esattamente sotto la mia finestra, da lì hanno utilizzato una specie di ventosa per salire fino al primo piano, ed il piede di porco per aprire la finestra. Ci sono ancora le pestate sul muro e sulla tenda di mia cognata” spiega minuziosamente.
“A mio parere – riflette – i ladri possono anche venire da fuori, ma ad Impruneta c’è qualcuno che li “guida”: ormai, da quando mia suocera è in ospedale, siamo sempre fuori in determinati orari, mia cognata compresa. E loro lo sapevano fin troppo bene.”
“Ormai – conclue Roberta – se per me non posso più far niente, voglio rivolgere un appello a tutti: state attenti, prendete tutti gli accorgimenti prima di uscire, e se vedete qualche movimento strano, non esitate a dare l’allarme”.
di Costanza Masini
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