IMPRUNETA – Nel clima pre-festivo si infiamma il dibattito politico a Impruneta: la “miccia” sono le critiche di Impruneta Futura e dell’ex vicesindaco Matteo Aramini (oggi all’opposizione) sulla gestione del turismo da parte della nuova giunta.
Critiche alle quali ribatte con decisione il sindaco, Riccardo Lazzerini: che nei confronti di Aramini usa parole durissime.
“Quando si fa il tetto senza fondamenta – inizia Lazzerini – può succedere che la casa crolli, o peggio ancora può succedere che la casa non nasca per niente; le operazioni spot che l’ex vicesindaco aveva messo in piedi peccavano di aspetti nati dalla fretta, dettati da smanie di auto promozione elettorale”.
“Visit Impruneta – entra nel dettaglio – è stata fino a pochi mesi fa una parola vuota in quanto: i Loggiati del Pellegrino continuavano ad essere uno spazio bello ma asettico. Difficile dire che oggi non sono vissuti da eventi di indubbia qualità ma che tengono insieme l’aspetto popolare insito nella storia degli stessi”.
“Ecco perciò – riprende il sindaco – che da subito ci siamo mossi in un progetto di prospettiva, indubbiamente più lungo e faticoso ma che mettesse davvero le radici per il rilancio di Impruneta e del suo comune. Stiamo confrontandoci con la parrocchia (alla quale abbiamo presentato una bozza di convenzione) per riaprire Museo e Chiostro”.
“Nessuno si è dimenticato dell’ufficio turistico – puntualizza – Anzi, immettere contenuti nel paese significa dare un senso allo stesso e non, giustappunto, fare il tetto prima delle fondamenta. Così come trovare una funzione alla “Pagoda” nella quale nascerà un piccolo museo tributo al nostro Ferdinando Paolieri (piazza Garibaldi)”.
“Piuttosto che dare una funzione alla Fornace Agresti – prosegue ancora – esporre in modo permanente arredi urbani come elemento imprescindibile della nostra storia, dare un nuovo assetto viario del centro storico che lo valorizzi e diventi elemento stesso di promozione turistica”.
“Per ultimo – rimarca Lazzerini – ma non in ordine di importanza, ricordo all’ex assessore (vicesindaco) che sviluppo economico significa anche e soprattutto lavorare e facilitare l’investimento esterno, creare le condizioni affinché la Val di Greve (perché no, attraverso l’operazione Film Tuscany Studio) sia il luogo del rilancio economico del territorio tutto, così come facilitare la ricollocazione dell’ex Don Gnocchi, affinché le attuali e future attività abbiano un terreno fertile per impiantare prestigio e lavoro”.
“Riteniamo che si sia perso anche troppo tempo in spot vuoti – prosegue caustico Lazzerini – che hanno il sapore della beffa, in luogo di operazioni lungimiranti che possono davvero ricreare il terreno perso in questi ultimi decenni. In sei mesi, abbiamo riattivato tutto quello che “giaceva dietro la porta” (dai rapporti istituzionali a quelli con società come Autostrade per l’Italia) e sinceramente, penso e pensiamo che questa sia la strada maestra per fare pipartire davvero Impruneta e collocarla in modo autorevole nel contesto generale”.
“È aumentata la previsione d’incasso della tassa di soggiorno – specifica – e non la tassa, in quanto si prevede un maggior afflusso turistico e conseguentemente maggior introito”.
Poi conclude, sferzante: “Rimane incomprensibile che a muovere certe critiche sia un esponente (il secondo in carica nella passata amministrazione) che evidentemente non ha avuto ben chiaro quale fosse il ruolo e la missione (difficile senza dubbio) che aveva in carico ma che, in modo ostinato, continui a proporre una visione di sviluppo che è stata perdente negli ultimi anni”.
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