IMPRUNETA – Sicuramente le elezioni politiche, previste per domenica 25 settembre, distoglieranno un po’ l’attenzione dall’avvio della campagna elettorale per le amministrative di Impruneta, che si svolgeranno nella primavera del 2023.
Se la legislatura a livello nazionale fosse andata a regolare scadenza, si sarebbe votato lo stesso giorno: politiche e “comunali” insieme. Ma così non sarà.
Quindi, mini-campagna elettorale estiva per il rinnovo del Parlamento e del Governo. Poi l’attenzione sarà tutta per l’elezione del nuovo consiglio comunale, del nuovo sindaco e l’insediamento della relativa giunta.
Il percorso di Alessio Calamandrei quindi, dopo due mandati, finirà fra qualche mese.
E nel campo del centrosinistra, oltre a essere già comunque partita la campagna elettorale (molto attivo il Pd di Impruneta Centro), si iniziano a fare i nomi dei possibili candidati.
I “rumors” ormai indicano due papabili, che potrebbero andare anche a un confronto alle primarie. Che a Impruneta sono una sorta di tradizione: vennero infatti utilizzate per indicare il candidato sia nel 2018 che nel 2013.
Nel 2018 infatti, all’allora sindaco uscente Calamandrei non bastò il primo mandato per meritare la riconferma. Fu affrontato dal tavarnuzzino Matteo Aramini, in una campagna-primarie aspra e dai toni a dir poco accesi.
Calamandrei vinse (così come aveva vinto le primarie 2013 contro Marco Pistolesi) e le ferite delle primarie vennero sanate dalla nomina a vice sindaco dello stesso Aramini.
Aramini che, oggi, sembra presentarsi come candidato forte, dopo cinque anni da vice, alla successione di Calamandrei.
Ma in una coalizione di cui fa parte, dopo gli anni di dura opposizione, anche Impruneta Comune Aperto, potrebbe aprirsi un altro scenario.
Che potrebbe vedere la discesa in campo di Riccardo Lazzerini, volto notissimo della politica locale, attualmente presidente dell’Ente Festa dell’Uva, che fu fra i fondatori di Impruneta Comune Aperto.
Lazzerini che in passato è già stato candidato sindaco, sempre su posizioni opposte rispetto a quelle che poi sono state le maggioranze che hanno nominato i primi cittadini.
Stavolta invece potrebbe davvero nascere un confronto nell’area di centrosinistra.
Che, ancora una volta, potrebbe (semplificando) polarizzare molto la contrapposizione fra Tavarnuzze (più “araminiana”) e Impruneta (più “lazzeriniana”).
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