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mercoledì 18 Settembre 2024
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    Intervistati dai giornalisti de “La Nazione”: le risposte alle due domande principali

    Mattinata intensa al Circolo Cattolico San Giuseppe di Impruneta, dove il quotidiano La Nazione ha messo a confronto i cinque candidati a sindaco di Impruneta: Maria Teresa Lombardini (Fratelli d'Italia), Riccardo Lazzerini (Il Coraggio di Cambiare), Alessio Calamandrei (Pd), Piero Vannicelli Casoni (Obbiettivo Comune), Francesco Bianchi (MoVimento 5 Stelle).

     

    Intervistati dallo storico giornalista imprunetino Leandro Giani (per le foto ringraziamo Claudio Guardi), i cinque hanno risposto a domande relative alle questioni principali riguardanti il comune imprunetino, dove si voterà il 26 e 27 maggio prossimi. Abbiamo selezionato le due domande principali, che vertevano soprattutto su destinazione del territorio, scelte in tema di opere pubbliche e di organizzazione della viabilità.

     

    Le prospettive dei progetti qualificativi di cui si è tanto parlato negli anni nonostante godessero di finanziamenti totali o parziali: Loggiati del Pellegrino e Fornace Agresti, le due piazze di Impruneta e Tavarnuzze. Tutto sospeso e perduto oppure…

     

    Francesco Bianchi: "Bisogna partire da una domanda, ovvero a cosa servono questi progetti? Sono utili? Chiudere i Loggiati del Pellegrino per dire che è fatta ha poco senso, serve un utilizzo futuribile… Museo-vendita del cotto? Allora potrebbe avere un senso. Un auditorium? Tutte cose da valutare e chi meglio dei cittadini può farlo: il principio deve essere quello della democrazia partecipata. La destinazione è fondamentale: non si può fare per fare o non fare per non sbagliare. I Loggiati chiusi sono impiegabili se visti come ricaduta sulla popolazione; la riqualificazione della piazza è fondamentale dopo fine della circonvallazione, con un rifacimento calcolato sulla base del costo/beneficio per la popolazione. Fornace Agresti: le strutture devono essere raggiungibili e fruibili, mi pare un po' lontana dai "flussi". Le cose si possono anche rivalutare e ripensare".

    Maria Teresa Lombardini: "Sono da 10 anni in consiglio comunale. I soldi non ci sono e l'attuale pubblica amministrazione sperava di mungere i privati interessati. La riqualificazione di piazza Buondelmonti non è nell'orizzonte del possibile, bisogna smettere di buttare i soldi su progetti e idee. Fornace Agresti e Loggiati del Pellegrino sono due disastri: la pubblica amministrazione di Impruneta riflette in piccolo tutti i vizi italiani. Ci sarebbe da dedicarsi alla manutenzione e all'abbellimento di quello che c'è invece di pensare a cose irrealizzabili. Senza bisogno di consulenti e amici degli amici per immaginarsi il futuro".

    Alessio Calamandrei: "La Fornace Agresti è un problema che parte da lontano e non ci sto a prendere le colpe su questo; per i Loggiati del Pellegrino è stato un percorso lineare, condiviso, con qualche ritardo. Il progetto iniziale è stato fatto in un periodo in cui i bilanci iniziavano a scemare: è stato rivisto, oggi siamo alla progettazione esecutiva, i soldi ci sono e Impruneta finalmente avrà uno spazio multifunzionale che ad oggi non ha. Darà un valore aggiunto, potrà essere un polo attrattivo per tutto il territorio. Fornace Aggresti, ormai ci siamo: siamo al 95%, è stato detto tutto e il contrario di tutto ma la ditta è fallita. E su questo il Comune può farci poco. Sulla Fornace Agresti è stato investito molto, inizialmente forse con qualche prospettiva di troppo sul commerciale: dovrà essere una fucina di idee per il settore del cotto, che andrà rivisto e re-inventato. La Fornace Agresti ha gli spazi per poterlo fare, anche in accordo con il mondo dell'istruzione. Piazza Buondelmonti è il cuore del paese e va valorizzato: ci sono 500mila euro stanziati dalla Regione che sono stati confermati, ma andranno trovati altri finanziamenti. Prima però Loggiati, Fornace Agresti e secondo lotto della circonvallazione. Il progetto della piazza c'è, frutto di un concorso di idee, che valorizzerà il cotto. La chiusura della piazza dovrà essere un percorso partecipato e condiviso con cittadini e commercianti: poi la politica dovrà scegliere. Fino ad oggi si è scelto poco, spesso si è rimasti indecisi sulla decisione finale".

    Piero Vannicelli Casoni: "Sui Loggiati del Pellegrino siamo contrari al progetto. Sono stati previsti bagni e cucine chiudendone una parte e lo deturperebbe. Il progetto va rivisto. Fornace Agresti, altro scheletro di Impruneta: sono 20 anni, attuata… a "tempi di record" con destinazione… boh. Noi prevediamo una destinazione con una scuola di arti e mestieri e un museo stabile, unica cosa per far funzionare quella cattedrale nel deserto. Piazza Buondelmonti? Vediamo, il progetto c'è, ma senza sapere né come né quando. Sulla carta non sembra brutto ma in attuazione andrebbe visto. Prima andrebbe risolta la situazione della panchina, costata uno sproposito e ha contribuito solo a farci prendere in giro da tutti quelli che passano dal paese. E' il momento di cambiare, in tutti i sensi: per fare quello che non è stato mai fatto e per promettere solo quello che possiamo fare".

    Riccardo Lazzerini: "Nell'immaginario collettivo l'Impruneta è un paese che va a fare la spesa a San Casciano e porta i bambini al Galluzzo. E questo dice tutto. Il sogno da imprunetino sarebbe esattamente il contrario. E questo implica delle scelte coraggiose, ma qui siamo abituati a fare un po' il "tanto per…". E tutte le opere inserite nella domanda sono opere "tanto per…". Fornace Agresti è una roba di 20 anni fa, e 20 anni fa come oggi nessuno era in grado di sapere cosa ci va dentro. Chiedete a un fornacino oggi dove fa la formazione: voglio vedere come farà ad andare lì a farla. Che facciamo allora, prendiamo gente da fuori che ci insegna come fare il cotto? Questa struttura la immagino solo come un museo, sperando che arrivi prima che il cotto… non ci sia più. Loggiati del Pellegrino: solito problema atavico, tutti sanno che sono stati un volano per le associazioni del territorio, c'era un fitto calendario di eventi che girava lì dentro. Visto che parliamo di partecipazione, che è cosa seria che fanno i professionisti, chiedo se è stato chiesto alle associazioni come si immaginano questi Loggiati. Che da anni sono finaizati per 750mila eruro dall'Ente Cassa di Risparmio, quando non si reperiva la parte comunale che si spendeva per pagare il direttore generale. Piazza Buondelmomti è legata alla circonvallazione, ma non può essere un elemento che ci costa un pacco di soldi solo per by-passare il paese, serve un piano complessiva per finirla. E serve il coraggio, che arriverà forse 15 anni dopo rispetto ad altre zone, di pedonalizzare piazza Buondelmonti".

     

    Rete viaria e parcheggi: parcheggi problema di sempre, per 365 giorni l'anno e in particolare per Fiera di San Luca e Festa dell'Uva. Poi annosa questione relativa alla circonvallazione rimasta a metà: come toglierla dalla naftalina?

    Maria Teresa Lombardini: "Intorno alla circonvallazione storie campate per aria e soldi spesi. L'unico progetto strategico è quello della circonvallazione che va completata. E' stata concepita dalla parte sbagliata visto che le attività si attestano sul lato sud del paese e quindi non sarà possibile pedonalizzare al meglio la piazza. La circonvallazione è uno scandalo che il candidato del partito al potere dovrà spiegare: senza nascondersi dietro al Patto di Stabilità. Il candidato del Pd non ha mai alzato la mano per opporsi alle decisioni del suo partito: mai si è opposto a scelte prese a tavolino dalla maggioranza. Con la circonvallazione si potrebbe sfruttare il parcheggio della terza piazza, ad oggi inutilizzato. Il caos nei parcheggi attuali, anche a causa delle giostre e dei cantieri rionali, è sotto gli occhi di tutti".

    Alessio Calamandrei: "Sono presidente della Commissione Assetto del Territorio, sul Ruc cono uno dei pochi ad aver votato su alcuni aspetti diversamente dalla maggioranza. Di cui faccio e ho fatto parte, condividendo delle scelte e criticandone altre. Se sono qui come candidato sindaco è perché il nostro è l'unico partito che ha fatto le primarie: confermando la mia appartenenza al Pd e dicendo che c'è da cambiare marcia. Circonvallazione: i finanziamenti ci sono, sia da parte della Provincia che del Comune. Chi dice diversamente mente: la Provincia sta terminando gli espropri e sui ritardi anche l'ente provinciale ci ha messo del suo. Rivedere la viabilità a Impruneta senza tenere conto della circonvallazione sarebbe un errore madornale. La circonvallazione risolverà una parte dei problemi, non tutti: sicuramente in occasione di Festa dell'Uva e Fiera di San Luca darà un po' di respiro. Allo stesso tempo durante queste feste dovranno essere trovate soluzioni tampone per i parcheggi. Io credo anche che volere la macchina davanti alla porta di casa e davanti al luogo in cui si vuole andare è un problema di responsabilità civica: per chi se lo può permettere, fare 100-200 metri a piedi mi sembrano accettabili. C'è piazza Nova che è tutto un parcheggio, è vero che ci sono problemi di parcheggio quando ci sono gli eventi, ma nella quotidianità c'è una buona possibilità".

    Francesco Bianchi: "Non si può lasciare così la circonvallazione di Impruneta, sarebbe uno spreco intollerabile. Potrebbero essere realizzate piccole aree di parcheggio con tempistica e spese basse: da cittadino sembra facile arrivare a una soluzione, sicuramente in politica è diverso e se vogliamo è la forza-debolezza del cittadino che si impegna in prima persona. Tiriamo una riga sul passato, sugli scontri e le polemiche che non hanno portato a nulla per Impruneta e Tavarnuzze".

    Riccardo Lazzerini: "Io credo che sulla circonvallazione le cose stiano così: gli uffici comunali hanno bloccato quelli provinciali per la procedura espropriativa. Per il fatto che il percorso del secondo lotto che costa 750mila euro ciascuno, aveva dei tracciati che non riguardano la realtà e per i quali serviva l'approvazione del Ruc. Serviva la cartografia giusta che non c'era. Questo il dato tecnico, quello politico è ancor più preoccupante: allo stato attuale, dopo la spending review, ci sono problemi maggiori con gli espropri. Che forse ce li siamo giocati: fino a che non ci sarà un decreto diverso la Provincia non può espropriare. Il tutto per i due anni e mezzo-tre di ritardo nel fare il Ruc. Diversamente la circonvallazione forse ci sarebbe già: c'è una grossa responsabilità politica dell'amministrazione comunale. Circonvallazione fondamentale per allinearsi ai comuni limitrofi, dove si è riacquisito spazi urbani spesso pedonalizzati. L'Impruneta ha una delle più belle piazze della Toscana che va riconquistata, per creare un meccanismo virtuoso che riporti vita per i cittadini e per il tessuto commerciale. Serve il coraggio per farlo: è questo il nodo centrale. Su Tavarnuzze: niente in contrario sul rifacimento della piazza e di una pedonalzizazione leggera. Contrarissimi a togliere il tetto all'antica stazione, stravolgendola. Lì serve ritrovare un centro di aggregazione: c'è solo gran confusione di giorno e la sera dalle nove cala il buio e la vita… cessa".

    Piero Vannicelli Casoni: "Sembra quasi di essere davanti a un paziente che ha trascurato un raffreddore e ora ha la broncopolmonite. Si parla solo di Impruneta, qualche volta di Tavarnuzze: mai del Ferrone, dei Falciani, di Bagnolo, … . L'Impruneta siamo tutti, si conta tutti. Non ci sono aree per cani, aree verdi, … . Ci sono strade che sono diventate delle selve a causa di rimpalli di responsabilità. Incentiviamo delle piccole associazioni di cittadini che avranno l'autorizzazione del Comune a fare i lavori di manutenzione. E' un comune che dobbiamo riprenderci senza chiedersi di chi è la colpa".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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