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sabato 5 Luglio 2025
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    Fornaci, il nuovo presidente Alessandro Vanni: “Andremo in Comune per avere la sede”

    Ha 42 anni il sostituto di Stefano Rossini: in un'intervista al Gazzettino racconta passione, futuro, strategie

    IMPRUNETA – E' Alessandro Vanni, 42 anni, sposato con Glenda, babbo di Margherita e Pietro, magazziniere di Montefiridolfi, il nuovo presidente del rione delle Fornaci.

     

    Una svolta attesa quella del cambio della guardia alla guida del rione rosso, che dopo nove anni saluta il presidente Stefano Rossini.

     

    In una intervista con Il Gazzettino del Chianti racconta il rione, il presente, il futuro, le linee guida di quella che sarà la sua presidenza. Di un rione che non vince la sfilata in piazza dal 2005.

     

    Vanni innanzi tutto una domanda molto semplice… chi gliel'ha fatto fare?

    "La passione, per forza di cose. E poi tante gentili concessioni di mia moglie, che per fortuna tiene molto al rione. E la voglia di vedere se riusciamo a dare una sterzata".

     

    Cosa si sente di dire al presidente uscente, a Stefano Rossini?

    "A Stefano si dice grazie di tutto. Nonostante le tante problematiche degli ultimi anni ha tenuto botta, per il bene del rione".

     

    La squadra che la seguirà in questa avventura?

    "La presenteremo lunedì 28 novembre. Il nostro consiglio sarà di sette persone compreso me: vice presidente, cassiere, segretario, responsabile sicurezza, due consiglieri. Alcuni saranno nuovi, altri saranno confermati".

     

    In cosa può e deve migliorare il rione delle Fornaci?

    "E' prioritario migliorare (e poi cambiare) la nostra ubicazione: nel parcheggio don Binazzi, in questo modo, non possiamo più starci. E' una collocazione che non ci rende competitivi con gli altri rioni, soprattutto nella realizzazione dei carri. Un esempio? Non possiamo fare magazzino, ogni anno dobbiamo buttare tutto? Ed è un problema, oltre che organizzativo, anche di sprechi".

     

    Un tema caro a quasi tutti i rioni questo. Ma voi, nella pratica, come pensate di agire?

    "Andremo in Comune a chiedere di fare la nostra nuova sede nell'area ex Soverini: del resto la convenzione che obbliga il costruttore a realizzarla scade nel 2018. Nel frattempo cercheremo di ristrutturare la sede attuale".

     

    Quale il clima che si respira sulle Fornaci? Sono stati anni difficili…

    "Sorprendentemente, nonostante i problemi interni dei mesi scorsi (con la caduta del consiglio e il traghettamento da parte di Stefano fino a settembre) e il quarto posto in piazza, è sempre molto bello".

     

    Altro tema caldo, il ruolo e la gestione dell'Ente Festa dell'Uva…

    "Io credo che il presidente Paolo Vermigli rappresenti una grande risorsa a livello di idee e stimoli: se però da lui si pretendono mansioni organizzative penso che ci sia un errore di fondo. Del resto i patti erano chiari fin dalla sua nomina in questo senso".

     

    Quindi, a livello generale, quale secondo lei lo stato di salute della Festa dell'Uva?

    "E' lo specchio della situazione italiana: ci sono pochi soldi, capisco il Comune che da questo punto di vista può fare poco. Ma credo che se da parte di tutti c'è la volontà si possano fare grandi cose".

     

    Il sindaco Alessio Calamandrei propone la seconda sfilata per garantire auto sostentamento alla Festa. Ma lei non pensiamo sia su questa lunghezza d'onda…

    "Prima le sedi, prima le sedi. Ora come ora la seconda sfilata è semplicemente impossibile solo da pensare".

     

    I rapporti con gli altri rioni? La pizzeria-bar insieme a Pallò e Sante Marie durante la Fiera di San Luca è stata un successo clamoroso…

    "I rapporti sono ottimi, e quella iniziativa è stata una grande risorsa in questo seso. Abbiamo dato una opportunità a noi stessi e agli altri. Rimane il dispiacere di non aver avuto con noi il rione del Sant'Antonio".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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