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sabato 23 Settembre 2023
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    Accordo saltato con Sel, sostegno a Pistolesi: il primo cittadino a tutto tondo

    Il 27 maggio concluderà una lunga traversata: dieci anni da sindaco di Impruneta che ne hanno segnato profondamente la storia, la vita, la percezione del mondo e della comunità che la circonda. Prima di fare un bilancio di questo tipo però c'è da affrontare una tappa intermedia, quella delle primarie che il suo partito, il Pd, ha organizzato per scegliere colui che sarà candidato a succederle.

     

    Il Gazzettino del Chianti ha così incontrato il primo cittadino di Impruneta, Ida Beneforti, per fare una chiacchierata su queste settimane roventi, che hanno portato e che porteranno alle primarie di domenica 7 aprile. Una competizione nella quale Beneforti si è apertamente schierata, firmando per l'assessore uscente Marco Pistolesi e sostenendone la candidatura.

     

    Beneforti, come si arriva a queste primarie?

    "Io la voglio vedere in positivo, perché alla fine quando si parla di Pd si guarda sempre a tutto quello che non va. Invece a queste primarie si arriva con un percorso partito da lontano, nel segno del rinnovamento generazionale e della parità di genere. Lo facemmo cinque anni fa, nelle liste per il consiglio comunale e nella composizione della giunta, con tanti giovani e tante donne: e oggi i frutti si vedono, visto che i due candidati sono giovani, così come giovani sono coloro che potrebbero esserne i vice. Poi è chiaro che le primarie sono un momento di confronto interno che porta a tensioni: ciò non vieta che poi, alla fine, tutti si torni a lavorare attorno al candidato scelto. Penso che anche a Impruneta ci sia la maturità per poterlo fare".

     

    Non era proprio possibile siglare l'accordo con Sel?

    "Personalmente sono anche abbastanza dispiaciuta perché sono stata fra quelli che hanno premuto per un'apertura da parte del Pd. Perché, è bene ricordarlo, è stato il Partito democratico ad aprirsi alle altre forze politiche. Mi sembra che questa divisione, che vogliono imputare in toto al Pd, sia forte anche dentro Sel: per questo è stato difficile creare un rapporto vero, basato su temi condivisi e su una fiducia reciproca. Il Piano Provinciale dei Rifiuti è un tema scottante, lo stesso sindaco di Greve in Chianti Alberto Bencistà l'ha sottolineato (clicca qui per leggere l'articolo): un tema forte che ha bisogno di chiarezza nei confronti dei cittadini. Non abbiamo voluto fare accordi politici visto che sui temi, quellio veri, c'erano queste divergenze: e non penso che la pagheremo".

     

    Come vede invece le altre forze politiche, in primis il MoVimento 5 Stelle?

    "Io non voglio criticare nessuno, parlo dei fatti. E i fatti dicono che le primarie le facciamo solo noi, che gli altri candidati sono tutti nominati dall'interno. Il MoVimento 5 Stelle? Coloro che vi partecipano sono degni di grande rispetto ed attenzione. Hanno fatto emergere un disagio e una rabbia che i partiti tradizionali non hanno saputo intercettare. Sono però perplessa sulle modalità di organizzazione (anche a livello locale) e di rappresentazione. E sulle loro proposte: ho addirittura visto proporre la circonvallazione di Tavarnuzze, un'opera da 20 milioni di euro; non vedo niente invece sul sociale, dove purtroppo stiamo toccando con mano la disperazione delle persone e delle famiglie".

     

    Che Comune lascia a chi verrà dopo di lei?

    "Un Comune che ha delle possibilità. Con un Ruc approvato e alcuni imprenditori che iniziano ad affacciarsi per investire; risorse che vengono da fuori (Terna, Società Autostrade) che permetteranno interventi interessanti. Un bilancio difficile, con tagli consistenti nei trasferimenti diretti e la difficoltà nel richiedere risorse ai cittadini: come si fa, mi chiedo, a basare le entrate dei Comuni sui versamenti dei cittadini? Che, tengo a sottolinearlo, sono eccezionali: basti pensare al rigore con cui hanno pagato l'Imu. Ma adesso la situazione è davvero complicata: la Tares, se non viene sospesa come abbiamo richiesto, sarà la mazzata finale. In particolare per imprese e commercianti".

     

    Qual è secondo lei la differenza fra Alessio Calamandrei e Marco Pistolesi?

    "L'esperienza. Che in un momento così difficile è essenziale. E Marco, con i suoi cinque anni in giunta, dà maggiori garanzie da questo punto di vista: chi andrà a governare inoltre si troverà con una struttura ridotta, senza le figure dirigenziali. E non sarà per niente facile".

     

    Non teme che alla fine queste primarie possano rappresentare una sorta di "resa dei conti" fra bersaniani e renziani? Qui a Impruneta la battaglia durante le primarie nazionali è stata tosta…

    "Mi auguro di no. Penso che chi andrà a votare alle primarie del 7 aprile scriverà il nome di chi ritiene semplicemente più adeguato per fare il sindaco di Impruneta".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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