spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
mercoledì 5 Novembre 2025
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    La pandemia, un anno dopo, in Germania: il racconto dell’imprunetino Matteo Dilaghi

    Ballerino, vive a Monaco di Baviera. Un anno fa ci eravamo sentiti all'inizio di questo lungo percorso di dolore: torniamo a incontrarlo per farci raccontare come è adesso la situazione

    IMPRUNETA – “Sicuramente è stato un anno difficile, strano, ma ho cercato di trarne il meglio e vedere i lati positivi”.

    A parlare è Matteo Dilaghi, imprunetino, che vive e lavora come ballerino a Monaco di Baviera, in Germania.

    Lo avevamo sentito dodici mesi fa, all’inizio di questo doloroso percorso collettivo. Torniamo a incontrarci, virtualmente, un anno dopo.

    # “Coronavirus, vi racconto la differenza fra l’approccio italiano e quello tedesco”

    “Quest’anno, in tutte le sue difficoltà, ci ha dato più tempo per noi stessi. Ad esempio io – sorride – oltre a imparare a cucinare, pizza, dolci e pasta di tutti i tipi, ho avuto molto più tempo per dare spazio alla mia creatività. Ho suonato molto di più la chitarra, un’altra delle mie passioni”.

    “Altra cosa di cui sono stato felice – prosegue- sono state le tante chiacchierate con amici che non sentivo da anni, mi è piaciuto molto ritrovare amicizie andate nel tempo”.

    “Per quanto riguarda il lavoro – aggiunge – ho cercato di tenermi in forma, perché il teatro è stato chiuso per un po’ di tempo. Poi abbiamo iniziato a fare le lezioni in casa su zoom, ma ballare in casa non è proprio la stessa cosa che farlo in teatro. Botte alle sedie, ai tavoli, spazi ridotti, diciamo che non è molto semplice”.

    Sul palco: Matteo Dilaghi

    “A giugno abbiamo fatto uno spettacolo con 50 persone in scena, 6 ballerini. Abbiamo costruito un palco sul palco – racconta – La coreografia “Petit Pas” di Andrey Kaydanowsky ha voluto dare un messaggio forte: la cultura c’era, la danza c’era. Non si è fermata. Abbiamo danzato di fronte ad un teatro vuoto ma il messaggio era forte e chiaro”.

    “E’ diverso ballare senza pubblico – ammette – l’atmosfera sul palcoscenico, con duemila persone che ti guardano, è un’altra cosa. Per non parlare della difficoltà di ballare con la mascherina, non si respira bene, è veramente pesante”.

    “A settembre abbiamo ricominciato con alcuni spettacoli – continua il suo racconto – fino a novembre. Poiché da settembre siamo stati sottoposti a test ogni due settimane, da ottobre abbiamo iniziato a rilevare casi Covid in compagnia sempre più frequentemente”.

    Senza mascherina: Matteo Dilaghi

    “Per cui – ci dice ancora – abbiamo alternato periodi a casa e periodi in teatro. Questo ha comportato ovviamente l’annullamento di alcuni spettacoli in programma”.

    “In compenso – riprende – abbiamo fatto spettacoli online, come ad esempio il Lago dei cigni in streaming trasmesso la sera di Natale o la serata Paradigma”.

    Lato sussidi-ristori? “Nonostante i mesi chiusi in casa, e quindi la drastica riduzione delle ore di lavoro, grazie al programma tedesco Kurzarbeit, ovvero “lavoro breve”, il nostro salario è rimasto quasi invariato. Qui è lo Stato che provvede a pagare la maggior parte del nostro stipendio”.

    “Per quanto riguarda le chiusure e restrizioni – spiega ancora – oggi i ristoranti effettuano solo il servizio di asporto, parrucchieri sono aperti, i negozi di abbigliamento sono aperti ma su appuntamento e previa registrazione. I cinema, teatri invece sono chiusi”.

    Questione vaccini: “L’obiettivo della Germania – ci dice Matteo – è vaccinare tutti entro la fine dell’estate. In questi giorni hanno sospeso il vaccino AstraZeneca alle persone under 60 anni. Non so bene se e quando vaccineranno anche noi in teatro, stiamo ancora aspettando istruzioni”.

    “Ad ogni modo – conclude – la situazione rispetto all’anno scorso è sicuramente migliorata. La paura sta passando, le persone preferiscono uscire con la mascherina che rimanere chiuse in casa. Speriamo solo che a breve potremo tornare alla normalità, a danzare davanti al pubblico”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...