IMPRUNETA – Martedì 8 dicembre, piazza Duomo a Firenze: inizia a risplendere per il decimo anno consecutivo il presepe in terracotta di grandezza naturale realizzato da Luigi Mariani, della storica fornace MITAL a Impruneta.
Quest’ anno tuttavia, a differenza del passato, a renderlo speciale è stata una nuova figura nel presepe: una pastorella che tiene tra le mani una colomba.
# Il presepe di Luigi Mariani sul sagrato della Cattedrale di Firenze fino al 6 gennaio 2021
La pastorella non è in realtà che Rossana Martelli, moglie di Luigi, scomparsa improvvisamente lo scorso 27 dicembre.
Luigi ha voluto omaggiare la moglie facendone una statua, da donare all’Opera di Santa Maria del Fiore, insieme a due pecorelle.
Luigi ha sempre amato plasmare l’argilla per creare meravigliose statue, come testimoniamo le altre figure del presepe e molte altre sculture create negli anni.
Ma la figura della pastorella è diversa, si percepisce fin da subito il forte legame tra lo scultore e la statua, come quello tra marito e moglie.
“L’idea della pastorella – ci racconta Luigi – è antecedente al 27 dicembre scorso. L’anno scorso, durante l’inaugurazione del presepe, avevo promesso al cardinale Giuseppe Betori che avrei donato un pastore e due pecorelle l’anno successivo”.
Poi, quando Rossana se n’è andata, il pastore ha assunto le sembianze di una pastorella, e il volto della pastorella quello familiare e amato di Rossana.
“Non ci ho pensato – riprende Luigi – è stata una cosa istintiva. Non è stato solo un omaggio a lei, ma anche un regalo per me. Ne avevo bisogno”
“La creazione della statua è iniziata subito dopo la sua scomparsa- ripercorre l’artigiano imprunetino – ed è durata mesi e mesi. Non ero mai soddisfatto del mio lavoro”.
E’ difficile plasmare il volto della persona amata nell’argilla ed essere soddisfatto del risultato.
C’era sempre qualcosa da ritoccare, qualche parte del volto da levigare, qualche piega del vestito da riprendere, una ciocca di capelli da movimentare.
Forse perché era davvero così, o forse per non dover completare l’opera. Per non doverla salutare. Per avere quel volto davanti agli occhi ancora per un po’.
Tutti coloro che hanno conosciuto Rossana e hanno visto la pastorella l’hanno riconosciuta immediatamente, tanta è la somiglianza.
“A breve sarà già passato un anno – conclude commosso Luigi – e questo è stato solo un piccolo omaggio per lei, che ho sentito da dentro fin da subito. E’ solo una goccia in mezzo al mare rispetto a tutto quello che ha fatto lei per me in questi anni, ma non ho potuto farne a meno”.
E quel sorriso splendente di Rossana, che illuminava le vie di Impruneta e chi incrociava, adesso è rivolto in piazza Duomo a Firenze, pronto a scaldare il cuore di chiunque incroci il suo sguardo.
E a far commuovere chi l’ha conosciuta e amata.

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