TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – La riabilitazione della mascella gravemente atrofica rappresenta un trattamento complesso considerando l’alterazione funzionale ed estetica correlata alla perdita degli elementi dentari e all’importante riassorbimento della cresta ossea.
Il deficit nell’efficienza masticatoria e fonetica potrebbe determinare implicazioni rilevanti per quanto riguarda le relazioni sociali e la qualità di vita del paziente.
Il posizionamento di impianti per la riabilitazione delle creste edentule parziali o totali rappresenta un’opzione terapeutica già validata a lungo termine, mentre la limitazione di disponibilità di volume e densità ossea potrebbe determinare una condizione clinica che non consentirebbe la fissazione e il carico implantare.
Oggi una delle sfide più grandi per un chirurgo orale è riabilitare pazienti con gravi atrofie dei mascellari mediante protocolli implantoprotesici che prevedano la realizzazione di una protesi fissa ancorata ad impianti osteointegrati.
In genere la riabilitazione dei mascellari atrofici con restauri fissi convenzionali supportati da impianti comporta interventi di innesti di osso, come il rialzo del seno mascellare o innesti di osso autologo in blocco.
Queste procedure aumentano la morbidità del paziente, i tempi ed i costi del trattamento.
Di conseguenza sono state create alternative in modo da utilizzare l’osso esistente ed inserire gli impianti in aree con volume osseo ridotto, soprattutto nelle regioni posteriori.
Una di queste procedure per il mascellare superiore è il trattamento MAXILLA-for-All.
In questo breve articolo parleremo di questo protocollo.

MAXILLA-FOR-ALL: di cosa si tratta
La caratteristica peculiare del trattamento Maxilla-For-All è che, a seconda dell’anatomia del paziente, sfrutta i pilastri ossei residui del mascellare superiore per il posizionamento dei vari impianti.
L’adozione di tecniche chirurgiche avanzate e il bicorticalismo, una tecnica che prevede l’aggancio dell’apice dell’impianto con la corticale opposta, rappresentano due dei principi fondamentali della moderna implantologia, in particolare nel trattamento del mascellare.
Il bicorticalismo è, infatti, essenziale per garantire la massima stabilità dell’impianto.
L’obiettivo è garantire la stabilità primaria dell’impianto attraverso l’aggancio di una corticale ossea stabile.

Nel mascellare le corticali stabili si trovano in corrispondenza di tre pilastri ossei residui che non subiscono riassorbimento: il pilastro canino, il pilastro pterigoideo ed il pilastro zigomatico.
Scegliendo uno di questi tre pilastri come punto di destinazione del nostro impianto saremo in grado di ancorare impianti più lunghi il cui apice si stabilizzerà in quell’osso senza bisogno di innesti ossei o chirurgia rigenerativa.
IMPIANTI PTERIGOIDEI
Gli impianti pterigoidei sono sicuramente la soluzione più frequente e praticabile per ovviare alla mancanza di osso nel mascellare posteriore. Questa preferenza si spiega con la stabilità immediata che offrono ancorandosi alle lamine pterigoidee.
Rappresentano la prima opzione nel protocollo Maxilla-for-all.
L’impianto pterigoideo si distingue per il suo percorso unico e richiede pertanto un’attenta pianificazione pre operatoria, nonché un’accurata esecuzione, per garantire un successo a lungo termine.
La sua pianificazione ed il suo inserimento pertanto sono di pertinenza di un chirurgo esperto.
Il suo successo infatti non si basa solo sulla tecnica ma anche sulla capacità di interpretare correttamente le informazioni anatomiche e radiografiche disponibili personalizzando l’approccio in base alle diverse esigenze anatomiche del paziente.


IMPIANTI TRANS-SINUSALI
Quando non è possibile inserire un impianto pterigoideo la seconda opzione del trattamento Maxilla-For-All consiste nel verificare la possibiità di inserire un impianto trans-sinusale.
L’impianto trans-sinusale rappresenta una tecnica piuttosto complessa ed è probabilmente l’impianto più difficile da inserire tra quelii riguardanti il protocollo Maxilla-For-All
L’inserimento di questo impianto va progettato con accuratezza aiutandosi con esami strumentali 3D (Cone Beam) simulando in virtuale il tragitto che dovrà seguire per impattare contro la corticale della parete laterale del naso.

IMPIANTI ZIGOMATICI
L’ultima opzione del trattamento Maxilla-For-All, quando non abbiamo la possiibilità di eseguire un impianto pterigoideo o un impianto trans-sinusale, è rappresentata dagli impianti zigomatici.
Gli impianti zigomatici vengono solitamente utilizzati nei casi più estremi, perché richiedono condizioni anatomiche favorevoli ed un’accurata valutazione del caso per garantire un posizionamento sicuro e funzionale.
L’inserimento di impianti zigomatici richiede infatti un’approfondita conoscenza delle tecniche chirurgiche e una profonda comprensione delle specifiche anatomiche.
Per eseguire l’intervento il paziente deve avere i seni mascellari in ottima salute (non stati infiammatori, non sinusite, non poliposi etc.).

CONCLUSIONI
Il protocollo Maxilla for All rappresenta una soluzione altamente efficace e versatile per la rigenerazione ossea del mascellare superiore, consentendo di affrontare casi complessi di atrofia e di ottenere risultati duraturi nel tempo.
La combinazione di tecnologie digitali, materiali avanzati e tecniche chirurgiche mirate permette di migliorare significativamente le prospettive di successo implantare e di soddisfazione del paziente.
È importante che i pazienti consultino uno specialista in implantologia per determinare se queste soluzioni sono adatte alle loro esigenze specifiche, in quanto la situazione orale e le condizioni di salute generale possono influenzare l’idoneità al trattamento.
Se ti hanno detto di NON avere sufficiente osso per mettere gli impianti telefonaci e fissa un appuntamento.
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