TAVARNUZZE – Trent'anni di carcere (comminati in rito abbreviato) ad Anteo Cara, l'ultimo membro della spedizione omicida che il 26 aprile del 2010 massacrò nella sua casa il pasiccere di Tavarnuzze Massimiliano Da Lio: una morte, quella di da Lio, che sopravvenne pochi giorni dopo quel terribile quanto brutale pestaggio.
Pestaggio per il quale il 2 marzo scorso il giudice aveva condannato per omicidio volontario due albanesi, Sandiljian Buzhala e Edinio Nikaj, a 24 e 30 anni di reclusione (clicca qui per leggere l'articolo).
Nell'ambito di quel pestaggio l'albanese Cara, secondo le ricostruzioni effettuate dagli investigatori, si era connotato come l'esecutore materiale dell'assassinio assime eal connazionale Fabian Mikaj. Che non è stato possibile né arrestare né tantomeno (ovviamente) processare, in quanto ucciso nel suo Paese natale.
I primi ad essere condannati alla fine del 2011 furono Fabrizio Maioriello, Erald Nikaj e l'italiano (residente a Campi Bisenzio) Carmelo Casella, indicato come il mandante della spedizione punitiva. Messa in atto per questioni di soldi e camuffata in rapina: ma la violenza con cui venne messa in atto portò alla drammatica morte del pasticcere tavarnuzzino.
di Redazione
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