IMPRUNETA – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di San Casciano, durante un servizio volto alla prevenzione e alla repressione dei reati in danno all’ambiente, hanno accertato, nel comune di Impruneta, in un’area boscata lungo via di Cappello, la presenza di un deposito/abbandono di rifiuti ingombranti e/o speciali non pericolosi.
In particolare si trattava di rifiuti ingombranti: una lavatrice, un deumidificatore, alcune cassettiere in legno, una credenza, dei cassetti, dei comodini e pannelli relativi a mobilio dismesso.
Cercando di acquisire elementi utili per individuare gli autori dell’abbandono, i militari hanno proceduto all’ispezione dei rifiuti abbandonati, rinvenendo all’interno di un cassetto un indizio importante.
A seguito di ulteriori accertamenti, svolti presso l’anagrafe comunale, i carabinieri forestali sono risaliti all’indirizzo dell’abitazione dalla quale erano stati rimossi gli arredamenti.
E, in base a informazioni e testimonianze acquisite, all’autore materiale dell’abbandono.
La persona è stata segnalata all’autorità giudiziaria per abbandono di rifiuti sul suolo in violazione del Testo Unico Ambientale.
I militari, non avendo riscontrato elementi di pericolosità per l’ambiente dall’abbandono dei rifiuti, ha provveduto a notificare all’interessato la prescrizione di rimozione, procedura contemplata dal Testo Unico Ambientale.
Che consente l’estinzione del reato, dietro ottemperanza entro un tempo determinato delle disposizioni impartite, nella fattispecie lo smaltimento dei rifiuti depositati sul terreno, e il pagamento di una sanzione pecuniaria da parte del trasgressore.
I carabinieri forestali rammentano però che la legge 9 ottobre 2023 n. 137, di conversione del D.L. 10 agosto 2023 n. 105, ha trasformato da illecito amministrativo a reato contravvenzionale la fattispecie di abbandono di rifiuti.
“Fatto salvo quanto disposto dall’articolo 256, comma 2, chiunque, in violazione delle disposizioni degli articoli 192, commi 1 e 2, 226, comma 2, e 231, commi 1 e 2, abbandona o deposita rifiuti ovvero li immette nelle acque superficiali o sotterranee è punito con l’ammenda da mille euro a diecimila euro. Se l’abbandono riguarda rifiuti pericolosi, la pena è aumentata fino al doppio” (art. 255 comma 1 d.lgs. 152/20026).
Prima di questa modifica, se un privato veniva individuato quale responsabile di un abbandono di rifiuti, gli veniva contestata una sanzione amministrativa. Ora scatta il penale.
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