IMPRUNETA – "Sulla raccolta differenziata dei rifiuti il sindaco Alessio Calamandrei… non ce la racconta giusta".
Non si "smontano" quelli de Il Coraggio di Cambiare, dopo l'"appuntita" replica del primo cittadino alle loro accuse sulle modalità di organizzazione e gestione della raccolta differenziata dei rifiuti in territorio imprunetino (clicca qui per leggere l'articolo).
E snoccionalano una sereu di dati certificati (dicembre 2012) dall'Agenzia Regionale Recupero Risorse: Castelfiorentino 89.31 % di raccolta differenziata, estensione territoriale 66,56 Kmq, 17.626 popolazione residente, area a forte connotazione agricola; Cerreto Guidi 93.56 % di raccolta differenziata, estensione territoriale 49,33 Kmq, popolazione 10.488, area a forte connotazione agricola; Montelupo Fiorentino 93.60 % di raccolta differenziata, estensione territoriale 24,60 Kmq, popolazione 13.746, area a forte connotazione agricola; Montespertoli 90.80 % di raccolta differenziata, estensione territoriale 125,02 Kmq, popolazione 13.302 area a forte connotazione agricola.
"Tutti questi comuni – spiegano – e potremmo continuare all’infinito, hanno le nostre stesse caratteristiche, ma già due anni fa hanno raggiunto percentuali elevatissime, con solo l’introduzione del porta a porta e con l’eliminazione di tutti i cassonetti".
"Successivamente – ricordano – alcuni di loro hanno introdotto la tariffa puntuale, ovvero paghi solo gli svuotamenti del rifiuto indifferenziato e oggi pagano bollette intorno al 50% inferiori alle nostre".
"Sulla base di questi dati – attaccano – le argomentazioni che il sindaco Calamandrei usa per rispondere alla nostra interpellanza, risultano quanto meno insufficienti. Per quanto riguarda i dati di percentuali delle raccolte indicate, aspettiamo la certificazione dell’unico ente regionale preposto, A.R.R.R".
"Troviamo alquanto strano – rilanciano – che, se eliminiamo i cassonetti e consequenzialmente si aumenta la percentuale di raccolta differenziata , si spenda di più con un’ulteriore aggravio sulle nostre bollette. Non è esatto. Con la vendita al Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) della frazione riciclabile e riducendo la quantità da smaltire in discarica si abbatte i costi dello smaltimento dell’indifferenziato, è un modello oramai funzionante in tutti i comuni che lo hanno adottato".
"E' bene ricordare – concludono – anche l’aumento dei posti di lavoro, 1 ogni 1.000 abitanti. Il sindaco omette di dire che i piani industriali di Quadrifoglio prevedono la costruzione di alcuni inceneritori e hanno bisogno di racimolare i soldi dalle nostre bollette per poterli realizzare".
di Redazione
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