Sono donne sensuali, femminili, ironiche, che guardano dentro l'obbiettivo senza imbarazzi. L'obbiettivo è quello di Francesco Del Bravo, fotografo imprunetino che ha scoperto quasi per caso un talento per questi scatti al femminile. Il Gazzettino del Chianti lo ha incontrato.
Francesco Del Bravo e i suoi scatti "femminili": come nascono?
"Nascono per gioco. Tempo fa un mio amico mi chiese di fare degli scatti a sua figlia da raccogliere in un book fotografico per un regalo di compleanno, e fu in quell'occasione che mi cimentai per la prima volta in scatti “al femminile”. La cosa fu molto divertente, ed essendo per me anche un genere di fotografia del tutto nuovo, fu anche molto stimolante. Decisi allora di approfondire l'’argomento frequentando fotografi professionisti che mi hanno insegnato, oltre all' utilizzo delle luci, del flash, anche qualche “trucco” del mestiere. Ho iniziato, così, a scattare in sala di posa e poi anche in altre location".
Quando ha iniziato a fare foto di donna? Cosa cerca di trasmettere?
"Come le dicevo ho iniziato per gioco ed il tutto risale circa ad un anno e mezzo fa. Prima di parlare dei miei scatti, però, vorrei ringraziare le modelle che hanno posato per me e che vedrete negli scatti presenti nella gallery che accompagna questa intervista: Sara Schwarz, Patricia G. Stone, Gio Sweet Bellatrix e Naranja. Cosa cerco di trasmettere? Nei miei scatti cerco di trasmettere, oltre alla bellezza (che non fai mai male), anche quel senso di leggerezza e spensieratezza che spesso viene a mancare nella vita caotica e frenetica di tutti i giorni. Lasciando però quel senso di scoperta e mistero che serve a dare un po'’ di pepe alla nostra vita quotidiana ed a renderla, magari, un po'’ più intrigante".
C'è naturalezza nelle donne davanti all'obbiettivo?
"La naturalezza davanti all'’obbiettivo è fondamentale per la riuscita finale dello scatto che altrimenti risulterebbe troppo costruito, meccanico e falso. Tutto ciò dipende dal soggetto che devi fotografare, nel senso che per una modella professionista è molto più facile e spontaneo stare davanti all’'obbiettivo e ricercare le pose più adatte. Per una ragazza che vuole “provare a fare la modella” ovviamente è un po’ più complicato. In questo caso sta al fotografo guidarla nelle pose ed instaurare quel rapporto di fiducia necessario a creare il feeling per la buona riuscita degli scatti".
Secondo lei qual è il confine fra una foto femminile, ironica e provocante, e una foto un po' troppo…spinta?
"Una bella domanda questa. Credo che la cosa sia molto soggettiva e non facile da individuare. Credo che molto dipenda dal tipo di educazione ricevuto ed alla crescita intellettuale e culturale di ognuno. Personalmente credo che una foto particolarmente spinta ed esplicita mortifichi l'’aspetto dell'’immaginazione e proibisca il senso della scoperta. Per questo preferisco, di gran lunga, una foto che lasci qualcosa all'’immaginario di ognuno di noi… Per me il confine è proprio questo".
di Matteo Pucci
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