IMPRUNETA – Mercoledì 16 luglio l’Impruneta ha fatto un salto indietro nel tempo tornando… negli anni ’50.
In occasione della terza Notte Bianca imprunetina i commercianti del Centro Commerciale Naturale “il Pozzo”, con la collaborazione della Pro Loco, hanno organizzato una serata..a tema.
Già verso le sei di pomeriggio, nonostante il caldo, il centro del paese è addobbato con lunghe tavole con tovaglie a quadretti rosse e bianche. E panche. Dai negozi c’è un andirivieni continuo, tutti trasportano qualcosa, nella piazza sono parcheggiate le mitiche Vespe 50 e macchina d’epoca.
E, e sparse qua e là, ci sono balle di fieno, dove ci si può riposare, leggere un libro, e successivamente mangiare.
I turisti che arrivano si guardano intorno, sbalorditi, non capendo quello che succede. Prima che la serata inizi parliamo con alcuni commercianti, che si augurano che tutto vada per il meglio, visto che è la prima edizione, un esperimento.
Il Gazzettino del Chianti ha deciso di… toccare con mano, così ci dirigiamo al famigerato pic-nic, ideato e promosso sempre dal CCN.
In piazza Buondelmonti, davanti alle Logge del Pellegrino, è stata collocata una piccola “biglietteria” dove le “prevendite”, (il pic-nic era rigorosamente su prenotazione) sono scambiate con cinque tickets, corrispondenti a cinque negozi dove si deve prendere il cibo.
Insieme ai tickets viene data una "legenda-menù": una piccola piantina del centro del paese, dove ad ogni negozio corrisponde un colore e un “pasto”: giallo e rosso per l’antipasto, verde per il primo, bianco per il secondo, azzurro per il dolce.
Per gli antipasti sono stati scelti “La bottega del Buongustaio” e la “Macelleria Nannicini”, per il primo invece ci siamo recati in piazza al “Bar Italia”, proseguendo poi al “Bar La Pergola” per il secondo. E infine alla “Pasticceria Leonardo” per il dolce.
Un volta completato il nostro cestino, dopo questo simpatico “tour gastronomico” è bastato scegliere un tavolo, o se preferivamo una balla di fieno, e iniziare a mangiare e bere in compagnia e allegria.
E’ stato bello vedere la piazza brulicante di persone con cestini di vimini, bustine, scatole, percorrere le vie del paese. Le ragazze con foulard tra i capelli e labbra rosse, famiglie, amici, tutti uniti da questa bella iniziativa il cui scopo era proprio questo.
A fine pasto incontriamo Andrea Giani, presidente il CCN, insieme a Simona Bellocci, del negozio “Cuci e Ricuci”. Alla biglietteria sono intenti a spiegare (a malincuore) a dei turisti che, purtroppo, il numero era limitato e la cena solo su prenotazione.
“Siamo molto contenti del risultato ottenuto da questa sera – ci confida Andrea – è stata una novità, e il prossimo anno sapremo dove e come migliorare. Purtroppo abbiamo dovuto mandare via anche delle persone che non avevano prenotato, ma i “cestini” erano a numero fisso, anche per agevolare i negozi nella preparazione, e non abbiamo potuto fare niente".
"I 230 cestini preparati però – sottolinea – sono andati a ruba. E questo significa che il paese sta rispondendo”.
Facendo un giro per il centro storico, da via Roma fino a via Paolieri, nonostante il cibo sia finito da un po’, le persone non intendono alzarsi da tavola, approfittando della compagnia e della piacevole serata.
“Dovrebbero farlo più spesso”, “Così come quest’anno mai” sono solo alcune delle espressioni più ricorrenti che si sentono passeggiando fra i tavoli.
I negozi, come per ogni Notte Bianca, sono aperti, attirando turisti e non. Durante tutto questo a tener compagnia c’è la band musicale “The Twisters” che intrattiene, facendo calare sul paese un perfetto scenario… anni '50.
di Costanza Masini
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