IMPRUNETA – Esattamente a un anno dalla nostra prima chiacchierata-Covid, abbiamo contattato Silvia Giannelli, imprunetina residente a Syracuse, stato di New York, negli Stati Uniti.
Un anno fa ci aveva raccontato che ancora il Governo statunitense non aveva preso la situazione sul serio, dell’impossibilità di reperire mascherine, inviandoci foto di strade deserte, locali con le serrande abbassate.
# L’imprunetina Silvia Giannelli e il Covid-19 vissuto a Syracuse, stato di New York
Dopo un anno la situazione è cambiata. E, per fortuna, in meglio.
“E’ stato sicuramente un anno lungo e difficile – inizia a raccontarci Silvia – All’inizio eravamo bloccati in casa, impauriti, non sapevamo cosa sarebbe successo di lì a breve”.
“Poi in estate i casi sono diminuiti nettamente – prosegue – così come le restrizioni. Noi, ad esempio, siamo andati nella nostra casa in montagna”.
“A parte questo – continua- non abbiamo fatto molto altro. Abbiamo cercato di evitare posti affollati o i ristoranti, abbiamo preferito sempre ordinare da asporto piuttosto che andare a mangiare fuori”.
“Ad oggi – ci spiega – la vita sta piano piano riprendendo e le chiusure stanno diminuendo giorno dopo giorno. I ristoranti stanno aprendo al 50%, anche se ancora le persone hanno paura ad andar fuori”.

“I cinema ad esempio sono chiusi – aggiunge – ma le palestre sono aperte. Le scuole dovrebbero riaprire completamente l’1 aprile. La situazione sta molto migliorando e ci sentiamo sollevati”.
E, per quanto riguarda le vaccinazioni, la situazione è completamente diversa da quella che stiamo vivendo ora in Italia.
“Io e mio marito – ci dice Silvia – abbiamo già ricevuto la prima dose di vaccino Pfizer, e martedì 30 marzo ho fatto il richiamo. Dove abitiamo noi hanno aperto le vaccinazioni alle persone fino a 30 anni. Non c’è bisogno di condizioni pre-esistenti, come il lavoro o altro”.
“Il più grande centro di vaccinazioni nello stato di New York è qui a Syracuse – racconta ancora Silvia – l’Expo Center at the Fairgrounds. Le vaccinazioni avvengono ininterrottamente, h24, 7 giorni su 7″.
“Il vaccino Pfizer viene somministrato durante il giorno – sottolinea – e il Johnson & Johnson durante la notte. Sono molto organizzati. Arrivi, parcheggi, chiedono in documento d’identità e il biglietto di appuntamento. Dopo meno di mezz’ora sei fuori”.
“Naturalmente – rimarca -devi aspettare 15 minuti dopo il vaccino per vedere se ci sono delle reazioni. L’appuntamento si può prendere online o per telefono chiamando un numero speciale”.
“Sono molto felice che la situazione stia migliorando – conclude – in molti si stanno vaccinando, quasi il 40% della nostra comunità ha ricevuto almeno la prima dose. Qui nello stato di New York ci sentiamo molto sollevati, la distribuzione dei vaccini e l’organizzazione è stata eccezionale e speriamo che a breve tutto possa tornare come prima”.

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