spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
venerdì 26 Aprile 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    “Una quota dei pedaggi autostradali rimanga sui territori”. Proposta del sindaco di Impruneta

    Alessio Calamandrei: "Ad ogni transito dal casello autostradale rimanga nelle casse comunali 10 cent per autovettura e moto, e 20 cent per autoarticolati. Al di la dell’importo del pedaggio"

    IMPRUNETA – Una proposta articolata, che riguarderebbe 33 Comuni toscani. Ad avanzarla è il sindaco di Impruneta, Alessio Calamandrei. E riguarda i pedaggi autostradali e le casse… comun ali.

    “Il periodo certo non è dei piĂą rosei – inizia – e ognuno di noi ha cercato, nei limiti del possibile, di ripartire e tornare a quella “normalità” che comunque ci ha sempre fatto lavorare giorno e notte per le nostre comunitĂ . Ma adesso si torna ad affrontare un periodo di “chiusure” per arginare questa seconda ondata di pandemia, con problematiche sanitarie molto gravi”.

    “Le amministrazioni comunali – rivendica – sono quelle che in questa pandemia hanno spesso subito scelte indubbiamente difficili, ma che poi la loro applicazione è ricaduta tutta sulle nostre spalle.  Personalmente ho ereditato un bilancio comunale quasi in predissesto, e giorno dopo giorno, insieme agli uffici, ci siamo inventati di tutto “quella definita finanza creativa”, pur di stare a galla in una situazione ormai molto compromessa. La richiesta che segue è stata discussa con altri sindaci, e giĂ  fatta conoscere alle amministrazioni comunali che sarebbero coinvolte”.

    “Ma vengo al dunque – dice Calamandrei – facendo al contempo, alcune considerazioni. Quasi ogni giorno sentiamo dire che le grandi multinazionali, soprattutto chi lavora con l’e-commerce, non pagano le giuste tasse all’interno dei paesi dove commercializzano i loro prodotti, e sempre piĂą spesso aziende italiane trasferiscono la propria sede sociale in quei “paradisi fiscali” dove la fiscalitĂ  (appunto) è ben piĂą bassa che in Italia. Ebbene proviamo a paragonare tutto questo anche ad alcuni servizi di ricaduta sui singoli territori. Il piĂą evidente è indubbiamente il pedaggiamento della rete autostradale”.

    Il casello di Firenze Impruneta 

    “Adesso – riprende – si è dato una nuova struttura alla gestione delle autostrade, (anche se ancora ci vorrĂ  un po’ di tempo per il completamento della revisione societaria con l’entrata di Cassa Depositi e Prestiti), cercando di ricreare una forma statale “controllata” di gestione e manutenzione dell’infrastruttura”.

    “La proposta da portare avanti è molto semplice – spiega – che vuol partire dalla nostra regione avendone approfondito ogni aspetto, ma che si può ampliare anche all’intero territorio nazionale. La richiesta non si vuol basare su percentuali, chilometri percorsi, o qualsiasi altro parametro possa essere preso in considerazione, complicando così un possibile esito positivo della proposta. La proposta “secca” è che ad ogni transito dal casello autostradale rimanga nelle casse comunali 10 cent per ogni autovettura e moto, e 20 cent per gli autoarticolati. Al di la che l’importo del pedaggio sia 2 o 50 euro”.

    “Una “quota comunale” – dice Calamandrei – che dovrebbe rientrare nel pagamento attuale da parte dei fruitori, e quindi pagare alle amministrazioni quella parte di “ribasso” di cui spesso si è sentito parlare ultimamente. Nel malaugurato caso si pensi di effettuare un aumento del pedaggiamento per il buon esito del progetto, si tratterebbe di un incremento di 1 caffè e mezzo al mese per i pendolari giornalieri, con la consapevolezza però che tale differenza andrĂ  a finanziare progetti inerenti il proprio territorio. Ovviamente spetterĂ  al gestore, una volta introitato il pedaggiamento, stornare mensilmente l’importo relativo all’amministrazione comunale”.

    “Si fa sempre un gran parlare di “Ambiente”, “QualitĂ  della Vita”, ed un’infinitĂ  di parametri ambientali – aggiunge il sindaco di Impruneta – Che però, messi in contrapposizione con il “Tenore di Vita”(posto in termine negativo), le “Tempistiche di Spostamento”, ed i continui e crescenti fabbisogni personali, passano sempre in secondo piano con un costo complessivo importante per le comunitĂ ”.

    “E di questo costo – afferma – è giusto che l’intero sistema se ne faccia carico, ripartendo da quei territori che negli anni hanno, gioco forza, dovuto prestare il fianco all’idea di progresso, rimanendo stritolati nella morsa dell’inquinamento ambientale (nell’eccezione piĂą vasta del termine, da quello acustico, climatico, visivo, polveri sottili) , diventando comunitĂ  “marginali” sotto la finta ala protettrice dell’infrastruttura principe dei nostri territori: l’autostrada”.

    “Nessuno vuol negare l’importanza strategica di tale infrastruttura – precisa – ma sono stati considerati da sempre solo i lati economici di ricaduta per le imprese, e mai i costi ambientali complessivi subiti dai territori e le sue comunitĂ ”.

    “La proposta di partenza – entra nel dettaglio – vuol essere molto semplice e diretta. In 5 casi particolari si ha la localizzazione materiale del casello su un territorio comunale, e l’immissione nella viabilitĂ  ordinaria sul comune limitrofo. E’ il caso sulla A1 dell’uscita “Firenze Sud” su Bagno a Ripoli, ma dopo 50 metri dal casello si entra sulla viabilitĂ  di Firenze, o della barriera finale della A11 “Firenze Ovest” su Campi Bisenzio, ma con la prima uscita a “Osmannoro” (Sesto F.no), così come l’uscita “Versilia” sulla A12 su Pietrasanta, ma l’innesto in rotonda è su Forte dei Marmi, o il casello di “Aulla” sulla A15 su Podenzana che si collega poi tramite il ponte sul fiume Magra ad Aulla. Ciliegina sulla torta, è il Casello sulla A12 “Livorno”, ma che territorialmente (circa 700 metri) si trova su Pisa, ed entra poi su Livorno grazie alla Aurelia”.

    “Abbiamo poi una serie di casi altrettanto particolari – rilancia – dove la vicinanza territoriale ad altri comuni è veramente minima, ed alcune volte la sede autostradale fa proprio da confine comunale, come nel caso del casello “Arezzo” sulla A1 che confina con Civitella in val di Chiana, il casello di “Firenzuola-Mugello” sempre sulla A1 sul comune di Barberino di Mugello, quello di “Montecatini Terme” sulla A11 che si trova sul comune di Pieve a Nievole, ed altri numerosi casi di vicinanza al confine comunale seppur meno vistosi (in totale 14)”.

    “Questo – dice ancora – è il quadro complessivo dei 39 caselli di pedaggiamento autostradale presenti sul territorio toscano. Per la precisione abbiamo: 14 Caselli sulla Autostrada A1 (E35) (Autostrada del Sole, variante di valico compresa); 13 Caselli sulla Autostrada A11 (E76) (Firenze-mare, Diramazione Lucca-Viareggio compresa); 10 Caselli sulla Autostrada A12 (E80) (Autostrada Tirrenica); 2 Caselli sulla Autostrada A15 (E31) (Autocamionale della Cisa)”.

    “I Comuni coinvolti direttamente sul territorio toscano sono ben 33 – conclude – oltre a quanto elencato poco sopra. Si faccia vedere la reale e concreta volontĂ  di dare risposta a quei territori troppo spesso considerati “marginali” e “di risulta”, che hanno magari visto crescere attorno all’infrastruttura complessi industriali e commerciali, ma a scapito della storicitĂ  delle comunitĂ  locali. La creazione dei nuovi “Luoghi-Non Luoghi”, che non hanno nessun legame col territorio ma solo creazione del profitto nel momento di massima espansione, lasciando poi dei “vuoti” sia materiali che culturali al primo cambiamento produttivo o strategico. Vuoti che hanno un costo per le comunitĂ , costo che nessuno ha mai pagato e che forse è giunto il momento di attenzionare e porre sotto i riflettori”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...