IMPRUNETA – Ex vicesindaco di Impruneta, a lungo impegnato nella politica locale, oggi presidente dell’associazione Fiera di San Luca, Joele Risaliti ha messo nero su bianco 5 punti sulla base dei quali sviluppare il territorio di Impruneta.
Partendo dall’urbanistica e toccando altri punti. Partendo da piazza Buondelmonti e allargandosi poi al resto.
Lo ha fatto, appunto, scrivendo questi 5 punti, affidandoli ai social network. Dopo che nei giorni scorsi, scrive, “ho avuto la possibilità di condividere alcune riflessioni con l’incaricata dell’Università di Firenze che sta seguendo il percorso partecipativo per la redazione del nuovo Piano Strutturale di Impruneta”.
“Per rendere nuovamente attrattivo il nostro territorio – inizia Risaliti – dobbiamo assolutamente qualificare le nostre aree industriali presenti sul fiume Greve e a Cascine del Riccio. Incentivando nuovi investimenti potremo attrarremo nuovi lavoratori che potenzialmente vivranno e consumeranno sul nostro territorio”.

“Per qualificare le nostre aree industriali – prosegue – dobbiamo rendere semplice, veloce e certo l’investimento da parte dell’imprenditore o artigiano. Creare delle zone con poche regole urbanistiche ed edilizie che possano applicarsi quasi in automatico”.
“Un altro aspetto importante – riprende – è la definizione di un vero centro storico del capoluogo. Attualmente abbiamo una meravigliosa Basilica inserita tra due parcheggi. Penso sia necessario recuperare il progetto Parmiggiani-Canali vincitore del bando di concorso internazionale del 2006”.
“Lavorare quindi – ricorda a tal proposito Risaliti – alla pavimentazione della piazza, intervenendo anche su via Cavalleggeri e via Paolieri al fine di valorizzare il commercio locale presente. Sarebbe opportuno trovare una soluzione condivisa con la proprietà per l’area dietro il complesso della Basilica, al fine di garantire un collegamento alternativo tra le due piazze, favorendo così una definitiva ricucitura del centro storico”.
Punto numero tre: “Strutturare un sistema di funzioni pubbliche per i vari edifici di proprietà dell’amministrazione comunale: la Fornace Agresti, la Stazione di Tavarnuzze, i Loggiati del Pellegrino, i locali dell’ex scuola media ad Impruneta, Villa Ferragamo, i portici del Comune, la Fattoria Alberti”.

“La Fornace Agresti – suggerisce – potrebbe diventare il centro di politiche di area per la ricerca e lo sviluppo del cotto e di altri materiali d’eccellenza toscani. I Loggiati del Pellegrino, da sempre spazio popolare, ritengo dovrebbero mantenere questa funzione e quindi utilizzati dalla biblioteca come spazi aggiuntivi e in occasioni particolari concessi alle associazioni del territorio. La Stazione di Tavarnuzze, al piano terra, potrebbe rispondere ad una esigenza sociale o di pubblica utilità (sala studio, URp), mentre al primo piano potrebbero essere individuati spazi per co-working o studi professionali”.
“Villa Ferragamo (ex Cooper Chianti) – sono ancora parole di Risaliti – potrebbe essere finalmente acquisita dal Comune e utilizzata per accorpare tutti gli uffici comunali mentre i locali a piano terra che si libererebbero in piazza Buondelmonti potrebbero essere resi spazi commerciali. Per quanto riguarda la ex scuola media e la Fattoria Alberti è urgente, visto lo stato di degrado e di abbandono, trovare quanto prima una soluzione condivisa con le proprietà”.
“Per quanto riguarda i trasporti – qui va a toccare un altro punto – ritengo fondamentale un sistema di navette circolari tra Impruneta, Bagnolo-Tavarnuzze-Galluzzo-Pozzolatico-Impruneta per favorire lo spostamento con i mezzi pubblici e lo scambio con la Città di Firenze”.
“Infine – conclude – ritengo quanto mai fondamentale iniziare un percorso di avvicinamento amministrativo tra Impruneta, Firenze e tutti i Comuni della cintura fiorentina. L’ordine con il quale ho rappresentato le mie riflessioni non è casuale. Infatti, ritengo, che senza possibilità lavorative un territorio possa gradualmente perdere le sue risorse umane, produttive e ambientali. Con la pandemia da Covid-19 abbiamo bisogno di tornare a sognare un territorio che rispetti l’ambiente”.
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