TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – Dopo la lettera inviata alla redazione del Gazzettino del Chianti dal tavarnuzzino Alessandro Della Lastra (la leggete qui) in riferimento alla rumorositĂ dei nuovi giunti all’altezza della galleria di Montebuoni, lungo la Firenze-Siena, la situazione non è affatto cambiata.
Per questo motivo ci siamo recati sul posto. Ad aspettarci un gruppo di condomini arrabbiati e sfiniti. Le loro case, infatti, si trovano proprio di fronte al tratto stradale dell’Autopalio “incriminato”.
I condomini, residenti in via Primo Maggio, via Amendola e via Cassia, lamentano la pericolositĂ e rumorositĂ data dai nuovi giunti, che sono stati inseriti a collegamento fra i vari piloni.
In seguito ai lavori effettuati da Anas sul viadotto infatti, gli abitanti non percepiscono soltanto il rumore prodotto dal passaggio di autocarri. Ma temono per le strutture delle loro abitazioni.
Il passaggio continuo di mezzi pesanti provoca costanti vibrazioni, tanto che nell’intonaco delle case antistanti si sono formate delle crepe. I condomini hanno anche fatto prove con bicchieri pieni di acqua, a dimostrazione del fatto che al transito di autocarri il contenuto trema visibilmente.
I residenti si soffermano anche sull’urbanizzazione del viadotto: “Questo è un punto assai importante per Tavarnuzze. Nella piazza troviamo la scuola media, la palestra, la Coop, il capolinea del 37, i pullman per il collegamento Tavarnuzze -Impruneta”.
Se pur sia vietato il posteggio di auto sotto al viadotto, non lo è il passaggio della popolazione: il che non è affatto marginale.
“Quando ti trovi sotto il cavalcavia sembra che questo ti cada addosso – ci dicono ancora- GiĂ in passato sono caduti frammenti”.
Ma la “battaglia” che spinge questo gruppo, preoccupato e arrabbiato, è appena iniziata. La loro prima mossa è stata quello di inviare una petizione all’amministrazione comunale di Impruneta e ad Anas.
Vi riportiamo di seguito il testo che la accompagnava.
I sottoscritti condomini del civico n.56 di via Primo maggio, localitĂ Tavarnuzze.
Con la presente comunichiamo alla spettabile amministrazione comunale che percepiamo da giorni forti rumori e soprattutto allarmanti vibrazioni, tali da far tremare i vetri delle finestre, provenienti dai giunti del viadotto stesso.
Tale evento è di recente natura, probabilmente ai recenti lavori eseguiti sul viadotto stesso.
Sinceramente preoccupati ed allarmati da tale situazione vi chiediamo di prendere atto di tale situazione e cortesemente di poter procedere a prendere contatti con le autorità competenti per far effettuare sopralluoghi e controlli necessari per escludere ogni possibile rischio di danni a cose o persone e garantire l’incolumità nostra e pubblica. In attesa di vostro riscontro
Cordiali saluti, i condomini
A seguito della lettera, è arrivata la risposta di Anas. Che pubblichiamo di seguito.
Con riferimento alla segnalazione in oggetto, desideriamo rassicurarla che lungo il tratto stradale sopracitato è già stato inserito nella programmazione Anas un ulteriore intervento, relativo alla sostituzione e all’adeguamento delle barriere di sicurezza stradale che saranno integrate con barriere fonoassorbenti di nuova generazione, al fine di attenuare i rumori provenienti da varie sorgenti esterne.
Infine, preme evidenziare che lungo il raccordo Siena-Firenze, in corrispondenza del viadotto “Cassia” (km 54, 700) i recenti lavori, afferenti alla sostituzione dei giunti di dilatazione di che trattasi, si sono resi necessari per il ripristino del corretto funzionamento statico dell’opera d’arte, al fine di garantire la sicurezza della circolazione stradale.
I firmatari, ancora più indignati, hanno anche ricevuto la visita del sindaco di Impruneta, Riccardo Lazzerini, insieme all’assessore ai lavori pubblici Marco Canuti, chiedendo di provvedere al più presto a un sopralluogo. Da parte di Anas, magari insieme a tecnici comunali.
“Vorremmo che un esperto facesse una valutazione tecnica sulle vibrazioni e sulla rumorositĂ , per la sicurezza di tutti” concludono i residenti.
Un gruppo deciso quello di questa zona di Tavarnuzze. Disposto anche a manifestazioni di protesta eclatanti, nel caso che la situazione non venga affrontata in modo completo e approfondito.

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