È finita ieri, domenica 5 maggio, la Festa del Giaggiolo e per le strade di San Polo l’aria di festa si è respirata a pieni polmoni.
Ho accettato con gioia l’invito che mi è stato fatto di immortalare con la mia macchina fotografica le facce sorridenti e spensierate che, finalmente, lasciano a casa pensieri, problemi e routine.
Tra i vari eventi organizzati dal Comitato Turistico c’è stato quello di “Strade e Colori”, che si è tenuto nel piazzale adiacente alle scuole.
E dove ai bambini venivano messi in mano gessetti colorati e venivano invitati a disegnare la prima cosa che passava loro per la testa. Tema libero.
La mia attenzione è stata catturata da tre bambini che, in totale silenzio, hanno realizzato un’opera esageratamente bella.
Avrebbero potuto disegnare unicorni, calciatori, aeroplani… avrebbero potuto disegnare davvero di tutto.
Ma davanti ai miei occhi, piena di colori, primeggiava una scritta. PACE.
Non l’hanno scritta gli studenti universitari. Non l’hanno scritta le associazioni umanitarie.
No. L’hanno scritta tre bambini. Quella parola l’ha scritta la loro innocenza.
Non è bastata l’aria di festa a fermare il desiderio di pace di quei bambini.
Forse più stanchi di tutti di vedere telegiornali che annunciano l’ennesima strage di bambini come loro, morti a causa dell’ennesima guerra in corso.
A San Polo non ho fotografato solo una festa.
Ho fotografato la più bella manifestazione per la pace. Quella gridata dalle voci più forti e innocenti. Quella dei bambini.
Sergio Salvadori
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