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venerdì 19 Aprile 2024
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    Deta, Italia Viva Barberino Tavarnelle: “Comitato pensa di essere unico detentore della verità”

    Il coordinatore Raffaele Tasso: "Comitato preoccupato di essersi rivolto al Tar, perché comporta una spesa non indifferente? Questi soldi potevano risparmiarseli, spenderli per scopi benefici"

    Caro direttore, in riferimento al suo articolo, “scintille fra Comitato e Italia Viva” pubblicato qualche giorno fa sul suo giornale, ognuno ha il diritto di dire quello che pensa e, ognuno ha il diritto di contestare quello che vuole, noi come Coordinamento di Italia Viva Barberino Tavarnelle, non vorremmo però che il Comitato per la Tutela e la Difesa della Val d’Elsa diventassi il pulpito, il luogo, dove destini e problemi sociali si mescolano dalle conseguenze imprevedibili e gravissime.

    Tirare in ballo il nostro leader, Matteo Renzi, fondatore del partito politico Italia Viva, non ci azzecca proprio nulla.

    Noi non giudichiamo i fatti, i problemi, secondo le percentuali e/o i consensi che abbiamo nel nostro territorio (oggi 4%) su 12.000 abitanti e, che comunque a conti fatti sono molto di più di qualche centinaio di sostenitori che il Comitato porta in piazza.

    # Nella questione della Distilleria Deta irrompe… Matteo Renzi: scintille fra Comitato e Italia Viva

    # Italia Viva sulla Deta: “Il Comitato della Valdelsa in assenza di argomenti tira in ballo il Tar”

    Le nostre proposte sono di andare avanti, non di fare come i gamberi rimandando le possibili soluzioni da qualsiasi parte giungano, noi auspichiamo unità d’intenti e non siamo per esasperare gli animi e/o di essere gli unici detentori della verità così come crede di essere il Comitato.

    Conosciamo bene il nostro territorio, così come lo conosce il Comitato della Valdelsa, noi siamo però per una soluzione definitiva e in tempi brevi, per il Comitato della Valdelsa, invece non c’è né Arpat, né Asl, né Regione che regga, per loro sono tutti enti inutili e inconcludenti.

    Fermo restando che ognuno può agire e pensare come vuole, per noi il problema è molto serio e, non si può e non si deve giocare con le risorse umane della Deta e, con la collettività, passi in avanti da parte degli enti preposti ne sono stati fatti, ma il Comitato della Valdelsa ha preferito bloccare tutto.

    Una cosa è certa, con il ricorso al Tar conoscendo le procedure e i tempi che occorrono per una causa, prima di 23 mesi non si vedrà uno spiraglio all’orizzonte del problema, se poi aggiungiamo Tar e Consiglio di Stato arriviamo a sei anni per una causa, in altre parole, maestranze, collettività, sentir comune e, ambiente, se ne vanno a farsi friggere.

    Se poi il Comitato della Valdelsa vuole far chiudere la Distilleria Deta è un’altra cosa, noi ricordiamo per quelli che hanno la memoria corta e/o non lo sapessero, che la combustione dalle biomasse per uso domestico, produce più emissioni di sostanze inquinanti della Distilleria Deta, ma nessuno fa le barricate.

    Ricordiamo altresì al Comitato che preoccupato di essersi rivolto al Tar, perché comporta una spesa non indifferente, questi soldi potevano risparmiarseli, impegnarli, spenderli per scopi benefici, tra l’altro la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini, spetta al sindaco in primis e non solo, che pur tuttavia essendosi mosso anzitempo, per il Comitato a nulla è servito, in più adesso ha le mani legate fino a quando un Presidente e cinque magistrati non dipanano la matassa.

    Grazie per il suo spazio concessoci e le inviamo cordiali saluti.

    Il coordinatore di Italia Viva Barberino Tavarnelle, Raffaele Tasso

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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