Salve, sono Enza Tassone, docente di storia in pensione.
Vorrei dare il mio parere su quanto letto in una lettera pubblica sul Gazzettino del Chianti sul Giorno del Ricordo.
So perfettamente che c’è una varietà di opinioni su come trattare certi eventi storici.
Come docente di storia, non sono d’accordo nel voler continuare a mantenere nell’oblio ciò che accadde tra il 1943 ed il 1945 nella Iugoslavia del comunista Tito, ad opera dei partigiani comunisti contro gli italiani ivi residenti.
Da allora fino ad oggi è stato omesso dai libri di storia; volutamente silenziato, oscurato, negato.
Aver istituito un giorno, il 10 febbraio come Giorno del Ricordo per non dimenticare e soprattutto per fare conoscere alle generazioni future l’orrore di quell’evento, mi è sembrata cosa giusta.
Secondo me il Giorno del Ricordo è un momento per ricordare e onorare le vittime di questa tragedia, oltre a promuovere la conoscenza e la consapevolezza di questa pagina della storia italiana.
È importante preservare la memoria di tali eventi per garantire che non vengano mai dimenticati e per promuovere la comprensione e la riconciliazione tra i popoli.
Serve anche a riaffermare il valore della pace, della tolleranza e del rispetto delle differenze culturali.
Tutti gli errori ed orrori vanno ricordati, non si deve scegliere.
È nostro dovere morale preservare la memoria di queste tragedie per assicurare che mi non si ripetano mai più nella storia umana (anche se oggi stiamo assistendo alle stesse tragedie).
Grazie per l’attenzione
Enza Tassone
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