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martedì 23 Aprile 2024
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    “La Democrazia era libertà ritrovata. Oggi c’è chi insinua che il vaccino anti Covid sia dittatura”

    "La Democrazia è anche lasciare spazio a opinioni diverse, ma non lasciare che "sabotatori" inficino le vaccinazioni. Che stanno mettendo al riparo molte persone, compresi loro"

    Per noi ottuagenari nati in un periodo di storia patria disastroso, in piena guerra e con nessuna prospettiva positiva davanti i nostro genitori dovevano barcamenarsi per sopravvivere, accettando “a collo torto” quello che al momento veniva imposto, vaccinazioni comprese senza alcuna discussione.

    Passato quel periodo, gli anni ’50 furono forieri di speranze positive per la giovane Repubblica Italiana dotatasi di una Costituzione innovativa che metteva le sorti in mano “al Popolo Sovrano”.

    Contemporaneamente si procedeva alla crescita demografica e alle vaccinazioni contro tutti i virus e patogeni conosciuti al momento.

    Ci fu un “duello per il vaccino antipolio” fra il metodo Sabin e Salk (poi ha prevalso il Sabin) senza che nessuno alzasse la voce contro, in quanto la poliomielite mieteva vittime lasciando grandi invalidità permanenti.

    Siamo andati avanti, c’è stato il Boom economico, c’è stato il ’68 quando prese piega la “follia del 6 politico” e che ha dato titoli di studio a chi non li meritava. E oggi molti si ergono a paladini del popolo come cattivi maestri per le giovani generazioni.

    La Democrazia conquistata dopo la “dittatura” aveva per i “Costituenti” un dolce sapore di libertà ritrovata, cosa che i “nipoti” hanno avuto gratis e ora osano insinuare che il vaccino antivirus Covid è una dittatura.

    Invece, a mio avviso, è un ulteriore passo avanti della scienza contro una nuova malattia in grado di infettare il mondo.

    La Democrazia è anche lasciare spazio a opinioni diverse, ma non lasciare che “sabotatori” inficino le vaccinazioni che stanno mettendo al riparo molte persone, compresi loro.

    R.B.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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