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mercoledì 27 Settembre 2023
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    Lettera da Impruneta: “Russia in Ucraina come l’invasione in Ungheria del 1956…”

    "Da giovane studente partecipai alle manifestazioni che si svolsero a Firenze ed in quasi tutte le città di Italia..."

    Per non rimanere in silenzio.

    E’ due anni che diciamo che siamo in guerra contro un nemico invisibile, il Covid-19, che ti
    colpisce alle spalle senza sirene che ti avvisano, anzi utilizza noi stessi per combattere la sua
    battaglia trasformandoci in killer al suo servizio.

    Spero che per la pandemia si possa parlare non al presente ma al passato mentre, purtroppo al presente bisogna parlare della tragica guerra che la Russia ha messo in atto invadendo l’Ucraina.

    Tutto si sta ripetendo come per l’invasione dell’Ungheria nel 1956.

    Da giovane studente partecipai alle manifestazioni che si svolsero a Firenze ed in quasi tutte le città di Italia.

    All’epoca, primo segretario del PCUS e presidente del consiglio dei ministri URSS era Nikita
    Krusciov.

    Oggi Vladimir Putin Presidente della Federazione Russa e, praticamente unico responsabile.

    Sono passati 66 anni e mai mi sarei aspettato di rivivere le stesse tristi emozioni. Dalla TV sentiamo il lacerante suono delle sirene con successive immagini di esplosioni e distruzioni con sacrificio di vite umane.

    Sentire Putin che definisce la classe dirigente Ucraina come “drogati e neonazisti” quando il presidente Zelens’kyj è di religione ebraica, ci getta nello sconforto.

    Si vuol trovare una giustificazione alla sua guerra nonostante la responsabilità che l’URSS ha qual Membro Permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite create “per il mantenimento della pace e della sicurezza mondiale”.

    Questo vuol dire che dal punto di vista ideologico tra Krusciov e Putin nulla è cambiato mentre sembrava che per i decenni trascorsi, il mondo avesse imparato a dirigersi verso varie forme di integrazione dopo tante guerre e fallimenti.

    Purtroppo la storia sta dando segni all’indietro, ci siamo fermati come se ci si accontentasse di quello che si è già ottenuto nel passato.

    No, così si ingrana la marcia indietro dando vita a nuove forme di egoismo mascherate da una presunta difesa degli interessi nazionali.

    “Il bene, come anche l’amore, la giustizia e la solidarietà, non si raggiungono una volta per sempre: vanno conquistati ogni giorno” (Papa Francesco).

    Bisogna sforzarsi a vivere con atteggiamenti naturali di pace mentre tutto invece sembra aumentare la conflittualità.

    Infine tutte le fedi religiose a cui ognuno può aver liberamente aderito, possano dare un aiuto nella preghiera perché torni a prevalere il dialogo in spirito di fratellanza.

    LA GUERRA MAI!!!

    Fabiano Cammelli

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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