Caro direttore, com’era facilmente prevedibile, il sindaco di Impruneta è stato rieletto con un consenso minoritario degli elettori potenziali i quali, messi di fronte alla proliferazione di inconsistenti candidature alternative, non hanno potuto o voluto voltare pagina.
Le prospettive però non sono esaltanti. Non solo il Sindaco dovrà affrontare una popolazione palesemente sfiduciata ma dovrà anche tenere a bada la sua maggioranza composta anche da ex oppositori viscerali folgorati sulla via di Damasco, e da compagni di partito che forse non lo sopportano.
Per consolidare la presa, il Sindaco potrebbe essere tentato di cercare accordicchi al ribasso con quelle opposizioni vogliose di agguantare una fettina di potere. In alternativa, potrebbe rischiare la mossa del cavallo cioè sganciarsi dai veti e dalle pretese delle forze che lo hanno sostenuto e nominare direttamente assessori e dirigenti preparati e dinamici e con loro individuare le sfide del futuro e le modalità con cui farvi fronte.
Poi mettere il consiglio davanti alle sue responsabilità e sollecitare il contributo di tutti per affrontare assieme, naturalmente nei ruoli rispettivi, le serie difficoltà economiche e gestionali del Comune.
Finanziariamente l’Ente naviga in cattive acque nelle quali annegano le velleità, le scuole non sono all’altezza e le opere pubbliche sono sempre rinviate. Il territorio non è controllato sufficientemente e persino le feste tradizionali straripano sul territorio per mancanza di leadership oltre che di spazi.
Con le aliquote fiscali al massimo, il reperimento di risorse passa dal recupero dell’evasione e dell’elusione e dall’incasso delle somme arretrate. La sostituzione dell’inutile addetto stampa con un “facilitatore” multilingue consentirebbe di mungere finanziamenti da UE, Stato e Regione senza attendere che cadano le briciole dagli altri.
Un effettivo controllo del territorio consentirebbe sia l’incasso della tassa di soggiorno, largamente ignorata, assieme alle altre imposte, dal sistema di “albergo diffuso”, cioè l’accoglienza in case o coloniche private locate specialmente tramite internet, sia il recupero di oneri e sanzioni urbanistiche mediante la mappatura dei numerosissimi e fin qui apparentemente trascurati abusi edilizi.
L’eliminazione degli sprechi “ordinari”, nascosti nei servizi comunali è però il capitolo fondamentale, da esplorare a fondo per le sue ricadute finanziarie, ma questa è l’azione amministrativa che più richiederebbe il consenso di tutte le forze politiche.
Purtroppo penso che niente di questo sarà tentato e andrà sempre peggio.
Giuseppe Aglietti
di Giuseppe Aglietti
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