Mio padre 92enne è stato ricoverato all’ospedale di Ponte a Niccheri per problemi respiratori dal 3 al 13 gennaio.
E’ stato dimesso con ancora la polmonite, ma essendo piuttosto anziano hanno pensato che era meglio se continuava le cure nel proprio ambiente familiare per evitare possibili ulteriori contagi, e sono state attivati tutti gli aiuti sanitari del caso.
Purtroppo domenica 15 ha avuto un problema cardiaco e siamo dovuti tornare in ospedale (sempre lo stesso).
Dopo aver stabilizzato il problema cardiaco e averci fatto notare che aveva un’insufficienza respiratoria causata dalla polmonite, che sicuramente nel corso di poco meno di due giorni a casa ancora non era stata debellata, hanno proceduto alla dimissione.
Sono stata avvisata che sarebbe rientrato nel pomeriggio non appena ci fosse stata un’ambulanza disponibile, di non recarmi in ospedale che avrebbero pensato a tutto loro.
Dopo circa tre ore è arrivato (non sono a criticate il tempo occorso, ci mancherebbe, sono tutti volontari e tanto di cappello a tutti) ma sono a protestare e a lamentarmi che alle 19, con il tempo freddo, ventoso e piovoso di lunedì sera, hanno pensato bene di dimetterlo con solo la maglietta a maniche corte coperto solamente con la “metallina”.
In più di 3 ore non hanno avuto il tempo di vestirlo con i suoi abiti, con i quali era arrivato al pronto soccorso, che hanno lasciati dentro ad un sacchetto!
Una persona di 92 anni con la polmonite dimessa con addosso una maglietta e coperto con la “metallina”.
Non c’entrano i tagli alla sanità, questo è puro menefreghismo, avrei voluto sapere se fosse stato un loro parente se si sarebbero comportati ugualmente!
Cordiali saluti.
Oriana Gori
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