SAN CASCIANO – “Non siamo di pietra”, perché alle donne non vengono eretti monumenti e la violenza, nelle sue forme più palesi e invisibili, fa male a chi la subisce.
La comunità, protagonista di una performance collettiva, leggerà e si identificherà nelle storie di violenza subite da figure femminili di oggi e di ieri.
Tutte vittime di soprusi, prevaricazioni, cyberbullismo, stupro, omicidio. Sono oltre quaranta le cittadine e cittadini di San Casciano che prenderanno parte all’evento corale “Non siamo di pietra”, organizzata dal Comune e dalla Commissione Pari opportunità di San Casciano, in collaborazione con Toponomastica femminile,. i
L’evento è in programma giovedì 25 novembre alle ore 17, in piazza della Repubblica accanto al Monumento ai Caduti, in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Narratrici e narratori di ogni età racconteranno le vicende che hanno negato i diritti delle donne, annullandole come persone. Assumeranno occhi e voci di donne che non ci sono più e donne del presente che sopravvivono alle parole e ai gesti dell’odio, con le ferite ancora sanguinanti, per condividere un’occasione di riflessione sulle più disparate forme di discriminazione e violenza, perpetrate nel tempo, da quella fisica a quella verbale e psicologica.
L’iniziativa, coordinata da Paola Malacarne, presidente della Commissione Pari Opportunità di San Casciano, nasce dal progetto di ricostruzione e valorizzazione della memoria al femminile che fa emergere dal passato figure tra cui Giovanna D’Arco, Ipazia, Benvegnuda Pincinella.
“Le letture permettono di riscoprire vicende di violenza che hanno annientato le qualità e i meriti – commenta Paola Malacarne – come quella di Olympe de Gouges, autrice della “Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina”, Kathrine Switzer, la prima maratoneta donna, Rosalid Elsie Franklin, autrice dello scatto della doppia elica del DNA, la talentuosa Fanny Mendelssohn sorella del musicista Felix”.
E tante altre sono le storie che fotografano i casi di violenza del presente sulle quali l’evento punta i riflettori in forma di story-telling. Vengono rievocati i percorsi di sofferenza di disabili, lavoratrici, adolescenti, spose bambine.
“Abbiamo scelto di allestire l’iniziativa – spiega il sindaco Roberto Ciappi – nei pressi del Monumento ai Caduti per evidenziare l’assenza delle donne e il loro mancato riconoscimento nei monumenti cittadini”.
Ingresso libero tramite Certificazione verde Covid-19. Chiunque fosse interessato a partecipare alla performance può contattare: 340 2546574.
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