SAN CASCIANO – Le sirene delle ambulanze squarciano il silenzio nel centro di San Casciano, che comincia ad animarsi come ogni mattina.
Facendo sobbalzare il cuore dei negozianti che hanno aperto, dei primi clienti nei bar. Ma anche di tanti residenti che si affacciano alle finestre, appena svegli.
Sono le 8.30 di questa mattina, sabato 30 luglio. I volontari della Misericordia di San Casciano e, dopo, il medico della Misericordia di Barberino Tavarnelle, salgono le ripide scale di un’abitazione in via 4 Novembre.
Arrivano i primi gruppi di persone, ferme, che si chiedono cosa stia succedendo, quel correre con le apparecchiature mediche. Del resto siamo nel cuore del centro storico, presto si formano capannelli di cittadini. Preoccupati. Passa poco tempo, ma già arrivano le prime tragiche notizie.
Dante Fusi, 74 anni, sancascianese “doc”, che fin da bambino ha frequentato e conosciuto la maggior parte dei personaggi del paese, è venuto a mancare improvvisamente.
Era in bagno, si era fatto la barba, pronto per affrontare un nuovo giorno. Ma si è accasciato a terra.
A dare l’allarme è stata la moglie. Poi la corsa a casa del figlio. Niente da fare, purtroppo.
“Dante ci ha lasciato”: increduli, con il volto solcato dalle lacrime, gli abbracci tra chi cerca di consolarsi a vicenda.
I volontari della Misericordia con le maglie intrise di sudore, visibilmente affaticati per essersi alternati a praticare il massaggio cardiaco, a tentare il tutto per tutto. Anche loro affranti.
“Ieri siamo stati insieme fino a mezzanotte a sedere sulla panchina nel Piazzone, in piazza della Repubblica, chi poteva mai immaginare che Dante ci avrebbe lasciato così!” dice un suo amico.
Dante era stato per molti anni un Fratello della Misericordia di San Casciano, in tempi in cui contava molto il fattore umano.
Spesso raccontava di quella volta in cui erano rimasti impantanati in una strada di campo con l’ambulanza, mentre andavano a prendere una partoriente in una casa colonica, arrivando in casa della donna coperti di fango.
Era anche un Fratello della Compagnia del Suffragio. E quest’anno in particolare non vedeva l’ora che arrivassero i festeggiamenti del Patrono, San Cassiano (dopo due anni di stop a causa della pandemia), per andare in processione con la “cappa” nuova.
Appassionato di auto d’epoca, spesso andava ai raduni con gli amici. Per anni è stato un bravo carrozziere, prima di entrare all’Istituto degli Innocenti a Firenze.
Amava disegnare. Anche sui cerchioni delle auto, realizzando simpatici orologi: non c’è casa o negozio, a San Casciano, che non ne abbia uno appeso.
Poi ha iniziato a dipingere su piatti di ceramica, ritraendo scorci di San Casciano, facendo disegni per bambini.
Proprio in questi giorni aveva preparato due piatti con dedica, che il prossimo lunedì avrebbe consegnato a Sandra Milo e a Gene Gnocchi. Non vedeva l’ora di incontrarli.
Era riuscito anche a fare da comparsa in un film che stanno girando in queste settimane, con Roberto Caneschi, altro sancascianese purosangue: proprio Caneschi, nel cui film ci sono anche la Milo e Gnocchi, aveva organizzato tutto per lunedì.
Tanti anni fa, insieme alla moglie e a tutta la sua famiglia, aveva dovuto superare un dramma impossibile da affrontare. La morte, in giovane età, della figlia Martina.
Amava il suo paese. Non aveva peli sulla lingua. Da quando aveva scoperto i social network, pubblicava foto di degrado, di situazioni che non gli andavano a genio. Così come non mancava di sollecitare spesso la redazione del Gazzettino del Chianti.
Da oggi la salma sarà esposta nella chiesa di San Bartolomeo, a San Casciano. Le esequie si svolgeranno lunedì 1 agosto, alle ore 10, nella Propositura Collegiata di San Cassiano.
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