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martedì 26 Settembre 2023
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    La scelta: un nome d’arte (Alexander Koode) e una vita dedicata alla pittura

    Il racconto di Flavio: "Dipingere è il grido per liberare la mia espsressività". I suoi obbiettivi

    SAN CASCIANO – Alexander Koode: è il nome d’arte di un giovane pittore sancascianese (Flavio Zecchi… all'anagrafe) che ha deciso di dedicare la sua vita alla pittura.

     

    Lo abbiamo incontrato nella piazza di San Casciano, sotto la Torre dell’Orologio, cappello bianco con nastro nero ben calzato, una barba nera folta, modi gentili. In tanti lo conoscono in paese, e lo riconosceranno senz’altro.

     

    L’idea di prendere questo nome?

     

    "Alexander è il nome del mio poeta preferito, un saggista russo, Alexander Sergeevic Puskin il quale fu un audace bon vivant. Trascorse molti anni in esilio per la sua ode alla libertà, mentre Koode è un gioco di parole del cognome del mio maestro preferito Willem De Kooning, artista olandese naturalizzato americano negli anni ’50".

     

    La passione per la pittura è “esplosa” solo da poco tempo?

     

    "Ho sempre nutrito un forte interesse per le arti, dalla musica, alla letteratura, fino alla pittura. Quest’ultima è per me l’unica strada possibile, il mio grido per liberare la mia espressività e sensibilizzare le masse all’unicità dell’individuo. Molti maestri prima di diventare affermati avevano messo in conto che avrebbero sofferto la fame, il non essere capiti, addirittura denigrati, ma è per me non altro che un punto di forza verso altri obbiettivi".

     

     

    Pensiamo ad Amedeo Modigliani…

     

    "Purtroppo l’artista vede e vive un mondo differente. E sente una forte insofferenza ad adattarsi alla realtà circostante: ma è questa mia estraniazione che mi ha portato a capire che la luce nel guardare il mondo con sensibilità non risiede in tutti".

     

    Che cosa dipinge?

     

    "Ho iniziato con il figurativo, ora totalmente astratto. Dipingo su tela il mio grido di ribellione all’unicità, dove esprimo i miei sentimenti. Ultimamente sto lavorando a un progetto sui paesaggi della Toscana".

     

    Le fanno paura le critiche?

     

    "No, se espresse con intelligenza e in modo costruttivo. La scelta di diventare artista può essere vista come un atto di follia, per me è libertà. Libertà di scelta di essere me stesso, sempre felice al di là delle critiche, dei pregiudizi e delle persone capaci solo di giudicare perché prive di valori. Chiunque possiede un mio quadro ha parte della mia anima. Devo dire che mi ritengo anche un romantico: poco tempo fa ho osservato una coppia di circa settanta anni abbracciata sotto la pioggia, sullo sfondo un bellissimo tramonto. Una notte mi è tornata in mente quella scena e così l’ho riprodotta su tela. Sono un credente e considero la pittura come un regalo di Dio".

     

    Ha già fatto delle mostre?

     

    "Oltre a vendere su commissione ho partecipato alla Biennale di Milano, nel 2017, dove mi sono confrontato con artisti di tutto il mondo. E' stato un trampolino di lancio importante per farmi conoscere a un pubblico più ampio".

     

     

    Ha mai pensato di esporre nel suo paese, San Casciano?

     

    "Mi piacerebbe tantissimo!".

     

    Il suo obbiettivo in questo momento?

     

    "Ho deciso di aprire un Atelier in una città europea, nonostante sia molto dura perché le spese sono tante e non è detto che ci riesca. Al momento quello che guadagno con la vendita dei miei dipinti lo re-investo per comprare colori, pennelli, tele e… il cibo. Tengo a sottolineare che non mi definisco un artista, ma un commentatore acre in un mondo ormai decaduto, dal quale non mi sento rappresentato. Ritrovo parte del mio essere interiore un po’ in Vincent van Gogh, Dalì De Kooning, giudicati strani ma forti nel loro carattere, eccentrici ma sensibilissimi facendo del mondo una tela a colori".

     

    Un sogno?

     

    "Per sognare non c’è tempo, ma la determinazione per arrivare è l’unica via possibile, poiché l’arte sarà sempre per me l’unico telescopio del futuro".

     

    Prima di lasciarci chiediamo come si possa incontrarlo: chi vuole può chiamare sul cellulare 3442754015 oppure via email  alexander.koode@gmail.

     

    Arrivederci Alexander Koode, chissà forse ci rincontreremo a una tua mostra… magari a San Casciano.

    di Antonio Taddei

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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