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domenica 8 Settembre 2024
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    “Era necessaria. Da tempo proteste per lo scarso segnale: ecco come abbiamo proceduto”

    Ha seguito tutto l'iter dell'antenna che sta facendo discutere Mercatale il sindaco di San Casciano Massimiliano Pescini (clicca qui per leggere l'articolo), enel pomeriggio di mercoledì 6 marzo ha anche ricevuto in palazzo comunale una delegazione di cittadini di Mercatale, "dei quali ho apprezzato – spiega – l'interessamento e i modi".

     

    Poi ripercorre per filo e per segno quella che da tempo è una necessità che i mercatalini palesavano da anni, ovvero il bisogno effettivo della frazione di essere adeguatamente coperta dal servizio di telefonia mobile.

     

    Da qui i lavori per l’installazione dell’antenna per telefonia mobile nel bosco del Pian del Melograno, individuato dal Comune, in accordo con i gestori Tim e Vodafone, come area idonea, sul piano tecnico e ambientale, a consentire l’attivazione del servizio e a risolvere gli annosi problemi di ricezione avvertiti dalla frazione.

     

    "Un percorso non semplice – spiegano dal palazzo comunale – che ci ha portato ad entrare per lunghi periodi in discussione con le compagnie telefoniche nella individuazione della postazione per l’antenna di telefonia mobile. E che oggi si può dire concluso grazie ad una scelta che da una lato mira a rispondere alle istanze dei cittadini, promotori negli anni di ripetute petizioni e proteste, senza generare impatti di tipo ambientale, dall’altro si impegna a rispettare un obbligo di legge".

     

    “La legge nazionale – spiega il sindaco Pescini – equipara il servizio di telefonia mobile a servizio pubblico, quindi è illegittimo da parte delle amministrazioni il divieto assoluto di installazione”.

     

    “Le proposte e i progetti fatti negli anni – prosegue – ci hanno sempre trovati contrari per il colle di Montecampolesi ad esempio, o per quello di Poggio Borgoni. L’antenna, che ha altezze standard, si sarebbe vista da molti luoghi e sarebbe stata impattante dal punto di vista paesaggistico”.

     

    “Con Vodafone abbiamo poi cominciato un dialogo – aggiunge –  volto alla ricerca di un luogo che si rivelasse adatto per il servizio ma che non impattassse sui crinali e sui colli e avesse una schermatura naturale adeguata. Dopo molti sopralluoghi e discussioni, abbiamo individuato l’area di installazione, in questo caso privata, che fosse sufficientemente distante dal paese ma in grado di dare il servizio di ricezione, schermato, che non prevedesse alcuna alterazione della viabilità interna alla pineta, né danni per i cipressi ed i pini esistenti".

     

    Altra sottolineatura: "Non è stato tolto, né danneggiato alcun albero. Aver resistito per anni ci ha permesso di evitare che i singoli gestori facessero richieste per più di un’antenna; negli anni Tim e Vodafone hanno trovato un accordo per installare una sola antenna, in condominio. Abbiamo così evitato il duplicarsi o il triplicarsi delle installazioni”.

     

    Il sindaco rileva quindi la necessità di rispondere ad una esigenza avvertita da anni dalla popolazione e nello stesso tempo di individuare una soluzione che non danneggiasse l’ambiente circostante. “Un’installazione era comunque necessaria – commenta –  sia perché le proteste e le petizioni dei cittadini negli anni sono state molte per la carenza fortissima del servizio nella frazione, ed era giusto dare una risposta, sia perche è obbligo di legge nazionale per un’amministrazione non ostacolare il servizio di telefonia mobile ove richiesto dai gestori".

     

    "Si è cercato di salvaguardare così i bisogni dei cittadini nell’accesso al servizio – conclude – stando molto attenti a non inserire l’antenna in territorio aperto o in un luogo che danneggiasse gli alberi e la natura presente. Abbiamo fatto di tutto per ottenere un compromesso paesaggistico accettabile, ovviamente chiedendo ai gestori e ottenendo il rispetto di tutte le prescrizioni normative ambientali”.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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