BARGINO (SAN CASCIANO) – La notizia riguarda la gestione di alcuni Cas (Centri Accoglienza Straordinaria) per richiedenti asilo nel pratese, ma ha riverberi anche in terra sancascianese.
Sì perché è finita agli arresti domiciliari Loretta Giuntoli, presidente del consorzio di cooperative Astir, che gestisce la Casa di Martino, struttura per pazienti psichiatrici al Bargino, inaugurata proprio dalla stessa Giuntoli (seconda da sinistra nella foto in alto, proprio il giorno del taglio del nastro), assieme all'Ausl, all'amministrazione comunale sancascianese, all'assessore regionale Stefania Saccardi nell'ottobre dello scorso anno.
Una struttura in cui i pazienti abitano, ognuno dei quali segue un percorso terapeutico personalizzato, nata grazie all’iniziativa della Ausl Toscana Centro da un progetto studiato dallo stesso Consorzio Astir (che si occupa anzhe di anziani, disabilità, infanzia, minori, giovani…) per rispondere alle esigenze concrete del territorio del Chianti.
La Giuntoli, come detto e come è bene ribadire, è finita agli arresti domiciliari per questioni che non riguardano la struttura barginese, bensì per la gestione di alcuni Centri di Accoglienza Straordinaria (Cas) per richiedenti asilo, a Prato, Carmignano e Poggio a Caiano.
Le accuse? Nessun servizio di pulizia, un pasto al giorno al posto dei tre previsti dalla convezione. Più altre irregolarità.
L'ipotesi di reato nei confronti della Giuntoli sulla quale lavora la procura pratese è quella di frode nelle pubbliche forniture. Alla presidente viene inoltre contestata l'accusa di minacce nei confronti di tre dipendenti del consorzio.
Il legale della presidente, l'avvocato Pier Nicola Badiani, ha informato che Giuntoli è rientrata da una viaggio in Terra Santa, iniziato lo scorso 14 dicembre avrebbe dovuto concludersi in gennaio, "con 10 giorni di anticipo per mettersi a disposizione delle autorità".
"Attendiamo l'interrogatorio del giudice per cercare di chiarire la vicenda – spiega in una nota – Loretta Giuntoli ha manifestato la volontà di dimettersi da tutte le cariche rivestite per concentrarsi sulla sua difesa, con piena fiducia nella magistratura, e per tutelare le strutture e i posti di lavoro".
di Matteo Pucci
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