SAN CASCIANO – Sono arrivati da Cerbaia in piazza della Repubblica, a San Casciano, poco dopo le 12 di martedì 27 novembre.
Diego D’Incau insieme a Maristella, con loro le asine Puina (che in dialetto vuol dire ricotta) e Rosina: con loro solo lo stretto necessario per affrontare oltre 600 chilometri a piedi.
Sono partiti mercoledì 10 ottobre dalla diga sul Vajont e prevedono di arrivare a Roma, in piazza San Pietro, per Natale.
Diego D’Incau, cinquantaduenne, è nato a Feltre e ha fondato una società agricola “la Luna Buona s.r.l.”. Fondamentale per lui anche l’incontro con lo scrittore e alpinista Mauro Corona, che sostiene i progetti di bio agricoltura.
Abbiamo incontrato Diego mentre usciva dall’ortolano di via Roma, che gentilmente gli ha offerto un sacchetto di carote per Puina e Rosina, rimaste nel "Piazzone” con Maristella.
CON L'ORTOLANO – L'asina Rosina con Renato Ciappi, che le ha dato qualche carota
Come nasce questa sua iniziativa del viaggio?
"Per fare promozione ad ambiente e turismo; il nostro è una sorta di un cammino, come si fa per Santiago di Compostela. Il primo l’ho fatto da Asiago a Erto, nel Vajont, in memoria di Mario Rigoni Stern. E ora dal Vajont a Roma, facendo tutte queste tappe in nome dell'ambiente, della bio economia, per rilanciare il nostro Paese".
Quale quindi l'obiettivo finale?
"Con l'Università delle Scienze gastronomiche di Pollenza di Carlo Petrini e Silvio Barbero, che ci sostengono, con il loro granaio della memoria, proporrò che questi percorsi siano segnalati (naturalmente dalle amministrazioni locali) ai turisti con indicazioni in dialetto locale, in italiano e inglese. Per dare indicazioni del posto, le sue caratteristiche, i musei, i maneggi, per un vero e proprio rilancio turistico. Noi italiani potremmo vivere solo di questo. Nello scegliere il percorso non ho guardato da quale partito è amministrato il comune dove facciamo tappa, non ha importanza! Deve essere un percorso che serve a unire, come dice Mauro Corona".
E’ un suo amico?
"Certo, lui è quello che mi sostiene più di tutti. Ogni tanto, durante le tappe leggo alcune pagine del suo libro “I fantasmi di pietra”, di com’era Erto vecchia, e dedico questo viaggio a Tina Merlin, l’unica che ebbe il coraggio di scrivere, sulle pagine de L’Unità, che il monte Toc sarebbe franato nella diga uccidendo, solo per interessi economici, più di duemila persone. Che si potevano salvare".
Cos farete una volta arrivati a Roma?
"Andremo al Campidoglio: inviteremo tutti i sindaci dei comuni da cui siamo passati, tra questi San Casciano, a fare un percorso con Mauro Corona, arrivando al Quirinale. Da lì andremo in piazza San Pietro, senza provocazioni. Si dirà che bisogna capire di valorizzare le risorse che ogni comune ha per rilanciare il nostro Paese, l'Italia".
CON IL SINDACO – L'incontro con Massimiliano Pescini davanti al palazzo comunale
Diego e Maristella hanno poi attraversato il centro del paese per fermarsi davanti al Comune, dove si sono incontrati con il sindaco Massimiliano Pescini e la presidente del consiglio comunale Laura Burgassi, ai quali è stato fatto un simbolico omaggio.
Il letame degli asini, con il significato che il territorio va sempre tenuto pulito (e perché dal letame biologico si fa un’agricoltura sana); un libro per tutta la comunità sancascianese scritto dallo stesso Diego D’Incau (che non è in vendita) dal titolo “Il viaggio della salute”, e un rotolo di carta igienica ideato da Maristella, per dire che al mondo siamo tutti uguali.
I… quattro sono poi ripartiti per Poggibonsi. Buon viaggio allora, e… vi vedremo ben volentieri arrivare a Roma.
di Antonio Taddei
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