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martedì 1 Luglio 2025
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    Cerimonia solenne: da oggi San Casciano ha uno spazio pubblico intitolato ai Caduti di Nassiriya

    L'intitolazione di Largo Caduti di Nassiriya, in prossimità di via dei Fossi, toccante e commovente. Hanno partecipato studenti e studentesse della secondaria di primo grado "Ippolito Nievo"

    SAN CASCIANO – Era il 12 novembre 2003 quando nella città di Nassiriya, durante il conflitto in Iraq, alcuni edifici in cui risiedevano i carabinieri e le forze armate italiane, che stavano prendendo parte alla missione militare “Operazione Antica Babilonia”, furono sventrati, presi di mira da un attacco terroristico.

    La strage, causata dall’esplosione di un camion cisterna, fece perdere la vita a 28 persone, di cui 19 italiani. Un bilancio tragico attestato dalla morte di 12 carabinieri, 5 soldati dell’esercito italiano e 2 civili, oltre a 9 cittadini iracheni.

    Il Comune di San Casciano ha scelto di commemorare le vittime dell’eccidio di Nassiriya con un segno permanente impresso nel tessuto urbano del capoluogo, sancito nella toponomastica del paese.

    Si è tenuta alcune ore fa, alla presenza delle autorità civili e militari e di alcuni studenti e studentesse della scuola secondaria di primo grado “Ippolito Nievo” dell’Istituto comprensivo di San Casciano, la cerimonia di intitolazione di uno spazio pubblico, tra i più frequentati del capoluogo, in prossimità di via dei Fossi, dedicato ai Caduti di Nassiriya.

    “Un nome e un’identità commemorativa per un’area pubblica, da oggi battezzata Largo Caduti di Nassiriya – ha commentato il sindaco Roberto Ciappi – che vuole fissare nel tempo e nello spazio la dignità dei 19 connazionali, che persero la vita mentre stavano svolgendo il loro lavoro, in rappresentanza del nostro Paese, coinvolti in un’operazione di pace. Gli italiani, vittime di un atto ignobile, erano impegnati ad aiutare il popolo iracheno e a sostenerlo nel percorso complesso verso la pace e la democrazia”.

    Quello di Nassiriya è il più grave attentato che le forze armate italiane abbiano subito dalla fine della seconda guerra mondiale.

    “Per noi oggi è stato un grande onore condividere con la comunità la solennità di questo momento – ha sottolineato il primo cittadino – carico di significato e valore morale, civico, culturale. Un messaggio da trasmettere alle nuove generazioni tramite un intervento e un’azione concreta, che ha preso le mosse da una mozione approvata all’unanimità dal precedente consiglio comunale, tesa a tenere sempre acceso il fuoco della memoria delle vittime dell’attentato del 12 novembre 2003”.

    “E’ stata anche un’importante occasione – ha concluso Ciappi – per testimoniare e confermare il forte e radicato legame che unisce il territorio di San Casciano e dell’intero territorio del Chianti all’Arma dei carabinieri”.

    La cerimonia, organizzata dal Comune in stretta collaborazione con l’Arma dei carabinieri, ha preso il via con la scopertura della targa e la resa degli onori ai Caduti da parte del sindaco Ciappi e del comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, colonnello Luigi De Simone.

    La deposizione della corona di alloro è avvenuta con la partecipazione degli agenti della polizia locale dell’Unione comunale del Chianti fiorentino. 

    Molto sentiti gli interventi che si sono alternati nel corso della cerimonia in cui hanno preso la parola le autorità previste nel programma, il sindaco Ciappi, l’ispettore dell’Associazione Nazionale Carabinieri per la Toscana, generale di divisione Luigi Nardini.

    E, in conclusione, la massima autorità per l’Arma dei carabinieri presente all’iniziativa, il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri di Firenze, colonnello De Simone.

    Tra i momenti salienti che hanno incorniciato la cerimonia, la lettura della “Preghiera del Carabiniere” a cura del comandante della Stazione carabinieri di San Casciano, il luogotenente Maurizio Neri.

    La cerimonia è stata accompagnata e scandita dalle note della fanfara dell’Arma dei carabinieri.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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