SAN CASCIANO – E’ stato un momento emozionante. Con uno sfondo unico al mondo, ovvero il campanile del Duomo di Firenze.
Lunedì scorso, 1 agosto, mentre a San Casciano si celebravano i funerali di Dante Fusi, scomparso improvvisamente a 74 anni, “paesano doc”, a Firenze due dei suoi ultimi lavori artistici giungevano ai destinatari designati.
Fusi, infatti, artista autodidatta, aveva dipinto dei piatti per regalarli a Gene Gnocchi e Sandra Milo, durante le riprese del film scritto da un altro sancascianese doc, Roberto Caneschi.
E proprio con Caneschi aveva fissato che quel lunedì mattina sarebbe andato a consegnare i suoi lavori nelle mani di Gnocchi e della Milo, impegnati nelle riprese del film (“Che bella storia la vita”), a Firenze, con il regista Alessandro Sarti.

Il destino però, purtroppo, ha voluto diversamente. Ma Caneschi ha voluto portare a compimento il desiderio dell’amico.
E così, lunedì mattina, è stato lui stesso ad effettuare la consegna.
“È intervenuto sul set anche il governatore della Regione Toscana Eugenio Giani – dice Caneschi – E’ stata una giornata di riprese fantastica, e sono sicuro che Dante ci ha guardato da lassù”.
“Con la sua ironia – prosegue – ha sicuramente fatto sì che tutto funzionasse bene, per una giornata durissima ma, alla fine, bellissima. Che dedico e dedichiamo a lui”.
Film del quale proseguono le riprese, dopo settimane di lavorazione che hanno portato le macchine da presa in varie location di tutto il nostro territorio.
E che, adesso, hanno anche la “benedizione” del presidente della Regione Toscana. Che ha già chiesto alla troupe una proiezione ufficiale anche a Firenze, in sede istituzionale.
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