Le lettere del "Pasquino sancascianese" (Pasquino Terzo), che in queste ultime settimane si è concentrato soprattutto sugli esiti del Carnevale Medievale (clicca qui per leggere l'articolo), sono ormai una presenza quasi fissa sotto la Torre dell'Orologio di San Casciano.
Componimenti spesso in rima, che prendono in giro oppure mettono (sempre con ironia) il dito nella piaga. E che spesso, come in questo caso, ottengono… una reazione poetica da una contradaiola della Torre. Molto volentieri riceviamo e pubblichiamo.
"Buonasera, sono Maria Sara Cellai, una giovane contradaiola della Torre volevo inviarvi la mia risposta a Pasquino il Terzo. Non ho la pretesa di avere le sue doti "poetiche", ma perchè rinunciare ad una sana sfida a colpi di rime?!
"Guardo in alto e vedo la torre
e nel pensier mio mi scorre
le serate nel capanno
a cercar di non far danno.
Tra il martello e il rivetto
costruisco un bel "carretto",
con le stoffe e con le sarte
che danno sfoggio della loro arte.
Chi dipinge un paesaggio
e chi con le parole ci infonde coraggio
per affrontare nuove sfide
in barba a chi ci deride.
Il figurante novello
che del meccanismo è ignaro
alla fine del corteo dice:
"Questo giochino è assai bello".
Il campione un pò sudato
e dalle prove affaticato
con grinta e con ardore
se ne frega del vincitore.
All'avversario do un consiglio,
che a far forte una contrada
non bisogna certo essere come il Giglio
ma è la passione e il cuore
che fa di un gruppo il suo onore.
Ai torrigiani invece voglio dire
che se per ora la vittoria non ci è giunta a gloria,
non vuol dire che siam peggiori
è soltanto che i vincitori sono stati più fortunati
a ricevere quei punti
non troppo giustamente assegnati
di Redazione
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