SPEDALETTO (SAN CASCIANO) – E’ una delle serie italiane più amate, che vede nel cast anche una “icona toscana” come Alessandro Benvenuti.
Stiamo parlando de “I Delitti del BarLume”, produzione Sky Original coprodotta da Palomar: che, nei nuovi episodi, accoglie anche il volto del sancascianese Francesco Mancini.
Lo abbiamo incontrato per farci raccontare il suo percorso da attore. Che parte da lontano… .
Francesco, conduttore di taxi ma anche attore…
“Ho sempre avuto la passione per il teatro. Ho iniziato negli anni Novanta al Laboratorio Nove, scuola di teatro”.
Raccontaci un po’.
“Sono nato nel 1978, e sono orgoglioso di avere avuto come insegnante Beatrice Visibelli: dalle sue lezioni ho imparato molto. Dopo la scuola ho lavorato per un po’ di tempo con Nicola Zavagli, marito di Beatrice. Successivamente, grazie a Nicola, ho lavorato per otto anni con la Compagnia Arca Azzurra, con il drammaturgo, sceneggiatore e regista Ugo Chiti. Portando in scena al teatro comunale Niccolini molte rappresentazioni”.
Scrivi anche testi teatrali, giusto?
“Ultimamente scrivo i copioni per il teatro. Tra le ultime cose che ho messo in scena c’è stato “El ingenioso hidalgo”, tratto da Don Chisciotte, e ho vinto il Premio Sipario, un concorso di attori nazionali. Ultimamente, con Riccardo Massai, regista e direttore del teatro comunale di Antella, è andato in scena “I diritti dei rapinatori” spettacolo comico scritto da me”.
Poi è arrivato il cinema…
“Sì, ho fatto una parte nel film diretto da Ugo Chiti “La seconda moglie”, ho lavorato con i Vanzina, con il regista Federico Micali ne “L’Universale”. Per poi arrivare a “I Delitti del BarLume””.
Quale personaggio interpreti?
“Nella prima puntata, dal titolo “Indovina chi?” e diretta dal regista Roan Johnson, faccio il ruolo di un uomo burbero e cattivo. Sono tre puntate girate all’Isola d’Elba: io ho una parte nella prima”.
Come ti sei trovato a girare?
“Benissimo, tutti gli attori sono simpaticissimi e alla mano”.
Hai trovato difficoltà a passare dal teatro al cinema?
“Il cinema è molto lento rispetto al teatro, si consuma tutto subito. Nel teatro è tutto in espansione, mentre nel cinema è tutto più contenuto”.
Progetti per il futuro?
“Il prossimo spettacolo è fissato per il 22 gennaio, alle ore 16.45 al Glue Alternative Concept Space, in viale Manfredo Fanti 20 a Firenze. Scritto da me e musicato da Simone Drago, dal titolo “Le sabbie nobili”. E’ un viaggio. Un trip più esattamente, a metà strada tra la stand up comedy e il concerto rock. L’Io narrante si trova in una relazione arida con una ragazza. Osservandola, si rende conto che stanno vivendo entrambi in un deserto al silicio che coinvolge tutti; deserto nel quale conformarsi alle vecchie strutture non funziona più, anche e soprattutto per le relazioni umane e amorose. Allora con uno psicoterapeuta munito di chitarra indaga sul suo passato per risolvere il futuro, in una danza di voci e musiche, estasi e maledizioni, in cerca di liberazioni”.
Lascerai per sempre il lavoro di tassista per fare l’attore?
“Vedremo, per il momento rimango con i piedi saldi per terra. Per adesso ho dato in gestione la licenza del taxi, e questo mi consente di scrivere testi e dedicarmi alla mia passione. Ho un agente a Roma e sono pronto per ogni chiamata. Dunque il mio futuro è ancora da… scrivere”.
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